Scuola vietata a un prof di Torino senza Green pass nonostante la “giustifica” del medico
“Non sono no vax, ne’ no mask e neppure negazionista, anzi, lo scorso anno ero referente Covid nella mia scuola, quindi, assolutamente ligio nel far rispettare le norme anti contagio, anche se nutro qualche dubbio”. Così all’Adnkronos Giuseppe Pantaleo, insegnante di francese all’Istituto Curie-Levi che questa mattina insieme ad una collega non ha potuto entrare a scuola per partecipare alla riunione del collegio docenti perché sprovvisto di green pass.
L’insegnante, infatti, si è presentato con un certificato rilasciato da un medico generico di sua fiducia, che lo esonera dalla vaccinazione per ragioni sanitarie. Il dirigente scolastico però non ha ritenuto di dover accettare tale giustificazione perché non rilasciata dal medico curante. Il docente ha presentato denuncia ai carabinieri della stazione di Pozzo Strada.
Scuola, tutte le regole del Green pass
In vista delle nuove regole e obblighi in vigore da oggi 1 settembre, arrivano intanto le news relative alla circolare che il ministero dell’Istruzione ha inviato a tutti i dirigenti. Oggetto: ‘Verifica della certificazione verde COVID-19 del personale scolastico – Informazioni e suggerimenti’. Più controllori e ingressi diversi, in questa prima fase, potrebbero agevolare i controlli prima che entri in funzione la procedura automatizzata per velocizzare le verifiche. Nel documento, condiviso dalla Uil Scuola, dopo aver ricordato come si ottiene la certificazione verde, si sottolinea come Il richiamato decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 17 giugno 2021, prevede che la verifica avvenga tramite la App VerificaC19 che “consente di riscontrare l’autenticità e la validità delle certificazioni emesse dalla Piattaforma nazionale digital green certificate (DGC), senza rendere visibili le informazioni che ne hanno determinato l’emissione e senza memorizzare informazioni personali sul dispositivo del verificatore. In caso di “schermata rossa” il personale non potrà accedere all’istituzione scolastica e dovrà “regolarizzare” la propria posizione vaccinandosi oppure effettuando test antigenico rapido o molecolare.
Le verifiche quotidiane sui docenti
La richiamata procedura “ordinaria”, come evidente, è assai semplice sottolinea ancora il ministero nella circolare. Purtuttavia, presenta il limite di dovere verificare giornalmente ciascun singolo QRCode del personale dell’istituzione scolastica, proprio per l’anzidetta diversa durata della certificazione (da un massimo di 9 mesi ad un minimo di 48 ore) e perché, per ragioni di riservatezza, tale durata non è rilevabile dalla scansione del QRCode. In relazione al numero di dipendenti di ciascuna istituzione scolastica, potrebbero dunque determinarsi, soprattutto nei momenti di inizio e fine delle lezioni, rallentamenti nelle operazioni materiali di verifica della validità della certificazione.
Come provare ad accelerare le operazioni nelle scuole
Per ovviare, si sta “operando al fine di realizzare l’interoperabilità fra il Sistema informativo in uso presso le scuole (SIDI) e la Piattaforma nazionale DGC così da potere, a regime, velocizzare le pur semplici operazioni richieste”. Nel frattempo la sola modalità possibile al momento, nel rispetto della riservatezza, è quella “ordinaria” sopra descritta. “Si tratta dunque, da parte dei Dirigenti scolastici, di predisporre misure organizzative e di gestione degli spazi, che consentano l’ordinato svolgimento delle operazioni descritte. Ciò anche considerando che, fino all’inizio delle attività didattiche, la presenza del personale sarà inferiore all’ordinario e che, simulazioni effettuate, hanno evidenziato la rapidità delle operazioni svolte con l’utilizzo dell’App ‘Verifica C19’. Per quanto detto, a livello organizzativo, si potrà ad esempio ricorrere all’opera contestuale di più soggetti ‘verificatori’, ciascuno delegato all’utilizzo dell’app ‘Verifica C19’, così come, ove opportuno e possibile, potranno individuarsi ingressi diversi, per evitare assembramenti del personale. Potrà altresì risultare utile svolgere le operazioni di verifica all’interno dell’istituzione scolastica, in spazi di dimensioni adeguate alla compresenza ipotizzata di personale.