Selvaggia Lucarelli stende Concita De Gregorio: «Raggiunta la vetta più alta della sua arroganza»
Selvaggia Lucarelli torna ad attaccare Concita De Gregorio dopo la puntata di In Onda in cui era ospite Luigi Di Maio. I modi con cui la conduttrice si rivolge a David Parenzo sono «sbrigativi, sprezzanti, conditi da sorrisini nervosi attraverso i quali mostra forzatamente i denti (che nel linguaggio non verbale significano una cosa ben precisa: ti vorrei addentare la giugulare) e con una frequente espressione che copre tutte le scale di colori comprese tra il disprezzo e il compatimento», scrive la giornalista in un articolo su Tpi.
Lucarelli contro Concita De Gregorio
«Se Concita De Gregorio fosse un uomo, non staremmo neppure più qui a parlarne. Avrebbe preso un unico, gigantesco cazziatone agli esordi e si sarebbe ravveduta. E invece ne parliamo perché ieri sera si è raggiunta la vetta più alta della sua arroganza». Di Maio, prosegue Selvaggia Lucarelli, «ha respirato quell’imbarazzo che si respira a cena, di fronte a una coppia di amici con lui che tratta di m***a la moglie o viceversa e tu balbetti qualcosa per sdrammatizzare, ma vorresti infilare la testa nell’insalatiera per l’imbarazzo».
«Parenzo e Di Maio al confronto parevano Fauci e Burioni»
Oltre al fatto che sul «Green Pass la De Gregorio era di un’impreparazione tale che Parenzo e Di Maio al confronto parevano Fauci e Burioni. A partire dalla sua sconcertante premessa, ovvero: “Il Green Pass da solo non serve a niente, è solo una certificazione che significa che sei tamponato o vaccinato per entrare nei posti”. Che voglio dire, certo che da solo non serve a niente, infatti non è l’unica misura di contenimento del paese. E no, non è “solo una certificazione”, ma, appunto, una misura di contenimento del virus e di protezione per i cittadini». Poi la stoccata finale. «A un anno e mezzo dalla pandemia, la De Gregorio non ha ancora capito le basi dell’epidemiologia, e questo sarebbe pure un peccato grave ma accettabile, ma su quelle dell’educazione ero convinta andasse più forte. E invece riesce pure a rimproverare gli altri interlocutori del problema che la affligge in quel momento: la confusione».