Slovacchia, il monito del Papa contro eutanasia e aborto: «Proteggere la vita dalle logiche di morte»
È il santuario di Šaštin l’ultima tappa del pellegrinaggio di Papa Bergoglio in Slovacchia e nell’Europa dell’Est. «Vi porto tutti nel cuore», le parole che ne hanno sottolineato il commiato. Un pellegrinaggio nel solco del predecessore Karol Wojtyla, il pontefice venuto dall’Est e cresciuto in quella che al tempo delle persecuzioni comuniste era conosciuta come l’eroica Chiesa del silenzio. Da allora tante cose sono cambiate. Anche grazie a quel Papa venuto dal freddo. È proprio a lui che quello attuale venuto «dalla fine del mondo» si ricollega quando ricorda che «una Chiesa ferma è una Chiesa “ammalata“». Come a dire che non può restare immobile. «Quando i vescovi si fermano – ha proseguito Papa Francesco – ammalano la Chiesa, quando i sacerdoti si fermano ammalano il popolo di Dio».
Il Papa ha celebrato messa nel santuario di Šaštin
Importanti sono anche le parole con le quali scolpisce il concetto di fede. «Non la non si può ridurre a zucchero che addolcisce la vita», ammonisce. Anche perché, ricorda, «Gesù è segno di contraddizione». Infatti, «è venuto a portare la luce dove ci sono le tenebre, facendo uscire le tenebre allo scoperto e costringendole alla resa». Un esempio che per il Papa ogni fedele dovrebbe seguire affinché i cristiani siano «segno di contraddizione», senza per questo «dimostrarsi ostili al mondo». Un monito che rispecchia in pieno il magistero di Francesco. «Davanti a Gesù – ha infatti avvertito il Pontefice – non si può restare tiepidi, con “il piede in due scarpe“. Accoglierlo significa accettare che Egli sveli le mie contraddizioni, i miei idoli, le suggestioni del male. E che diventi per me risurrezione».
«I cristiani siano segni di contraddizione»
La fede, dunque, come capacità di vedere la luce. E come impegno a «proteggere la vita dalle logiche di morte». Guerra e terrorismo, certo, ma anche aborto ed eutanasia. È anche pensando a chi ne parla con irresponsabile leggerezza che il Pontefice ricorda che «chi rifiuta Cristo si chiude nel buio e rovina se stesso». È il passaggio in cui il Papa ha ricordato uno dei passi più significativi del Vangelo. «Ai suoi discepoli Gesù disse di non essere venuto a portare pace, ma una spada: infatti la sua Parola, come spada a doppio taglio, entra nella nostra vita e separa la luce dalle tenebre, chiedendoci di scegliere. Per questo – ha concluso – le tenebre lottano sempre contro di Lui».