Soccorso rosso per Montanari: il Manifesto raccoglie firme per il rettore, che insulta “Il Foglio”
Soccorso rosso per Tomaso Montanari, ci mancava solo la raccolta firme. A raccogliere le adesioni dei compagni intellettuali, il Manifesto, che continua a riportare sotto la testata “quotidiano comunista”.
Coerentemente con la sua tradizione, il giornale, ha pubblicato una serie di firme di compagni solidali e ideologizzati quasi più di lui. «In questi ultimi giorni – scrivono tra l’altro i firmatari – si è scatenata la canea neofascista contro il neorettore, accusato di aver negato le foibe e altri sono intervenuti con posizioni pilatesche che testimoniano solo l’ ignoranza dei fatti. Ora a dare inopinatamente man forte a queste polemiche, che fanno male a uno spirito pubblico nazionale già gravemente inquinato, interviene Aldo Grasso, il quale, sul Corriere della Sera (29/8), definisce l’intervento di Montanari sulla questione foibe “una mascalzonata».
Il Manifesto schiera il soccorso rosso per Montanari
«Montanari – prosegue l’appello del Manifesto – faziosamente equivocato dai commentatori, ha ulteriormente chiarito la sua posizione di studioso che certo non è quella di un negazionista (Il Fatto, 26/8). Ma se ora si aggiunge la voce del Corriere, la confusione diventa ancora più grave. Grasso, che non è uno storico, dovrebbe però sapere che da anni il tema doloroso delle foibe è usato dai fascisti in stolida funzione anticomunista e antisinistra quale controaltare nientemeno che alla Shoa».
“Montanari non fa parte dell’establishment culturale e politico” Ah no?
Il Manifesto svela la vera ragione degli attacchi contro Montanari. Al docente, «non viene evidentemente perdonato il fatto che, in quanto rettore, egli non si senta parte dell’establishment culturale e politico del Paese». Come nota argutamente La Verità, «in fondo Montanari è solo rettore eletto di un ateneo pubblico, è collaboratore del Fatto e del Venerdì di Repubblica, ha scritto sul Corriere del Mezzogiorno e Repubblica, è stato membro del Consiglio superiore dei Beni culturali, da cui si è recentemente dimesso, ed è tuttora presidente del Comitato tecnico scientifico per le Belle arti del ministero, oltre a comparire regolarmente in televisione come opinionista. Meno male che non è “parte dell’establishment”…».
Insulti a Maurizio Crippa del “Foglio”
Oggi il rettore ha preso di mura su Twitter Il Foglio, colpevole di avere una posizione opposta alla sua. «Ma che almeno questa merda si mantenga con il loro adorato libero mercato! Perché mai dobbiamo pagare questi pagliacci mannari con le nostre tasse?», ha scritto stamattina Montanari. Un tweet che qualifica chi lo ha scritto più di una tesi di laurea.