Spencer, critici divisi sul “santino” di Lady Diana. E c’è chi pronostica: «Il film porterà guai a Kate»
Sulla bellezza della locandina sono tutti d’accordo, anche se non tutti arrivano a definirlo «il miglior poster del 2021» come è stato detto in questi giorni. Per il resto Spencer, il film di Pablo Larraìn su Lady Diana, presentato a Venezia, non convince tutti. Così per il Guardian che lo osanna come un film «straordinario», il Times lo bolla come «un miscuglio esasperante». Giudizi non entusiasti non sono mancati anche in Italia, dove l’Huffington Post ha trovato la pellicola «deludente». Soprattutto nel caso della stampa britannica, o degli osservatori che per diverse ragioni hanno più a che fare con la corona, però, non si può escludere che sul giudizio pesi anche l’attitudine nei confronti di Buckingham Palace.
Il rischio che il film su Lady Diana danneggi Kate
Che Spencer possa avere un impatto anche sulle sorti della corona lo ha scritto senza mezzi termini, per esempio, l’australiano news.com. Secondo il sito, la protagonista Kristen Stewart «sta per rendere la vita della futura Regina molto più difficile». Il riferimento è a Kate Middleton. La tesi èè che la pellicola possa inficiare gli sforzi che la moglie del principe William, insieme al marito, ha profuso in questi anni per rendere più umano il volto della monarchia. A pesare è soprattutto l’«atmosfera pesante e gotica della vicenda» narrata da Larraìn, che si concentra sui tre giorni di vacanze natalizie a Sandringham nei quali Diana prese la decisione di divorziare da Carlo. Secondo news.com, che – è bene ricordarlo – fa base in Paese membro di primo piano del Commonwealth, infatti, dal racconto uscirebbe l’immagine «inequivocabile di una famiglia reale pronta a sbranare sullo schermo».
Caprarica: «Lady D. non era una santa»
E, mentre in patria e negli Usa i critici si sperticano per l’interpretazione di Stewart, in Italia è lo storico corrispondente della Rai da Londra, Antonio Caprarica, a domandarsi perché «ogni volta che fanno un film su Diana devono prendere un’attrice che sta a Diana come io sto a Richard Gere». Quanto alla figura di Diana, il giornalista ha sottolineato di non poterne più «di queste rappresentazioni stucchevoli». «Lady Diana – ha commentato Caprarica – era notoriamente una donna che, dal momento che ha scoperto di essere stata tradita, ha deciso che avrebbe dato la lezione della vita all’uomo che l’aveva resa infelice, e da quel momento ha deciso di prendersi tutti gli uomini che voleva. Di solito non è quello che fanno le sante».
Nessuno sconto alla “principessa del popolo”
«Ma per carità», ha poi commentato il giornalista parlando con l’Adnkronos, a proposito del fatto che il registra ha parlato di Diana come «una principessa che ha deciso di non diventare regina, ma ha scelto di costruirsi da sola la propria identità, un’icona, una madre». «Era una donna che ha diritto a tutta la nostra comprensione per essere stata maltrattata, ma era anche una donna che ha commesso i suoi errori e i suoi peccati, ed è morta purtroppo proprio quando stava maturando», ha proseguito Caprarica, auspicando che «la smettano di presentarcela con questo insipido e francamente noioso processo di beatificazione, come anche è avvenuto, per dirne un’altra, con la serie The Crown. Farebbero cosa utile alla conoscenza storica di un personaggio che – ha concluso il giornalista – è stato sicuramente un importante personaggio storico del secondo Novecento inglese».