Primo giorno di scuola, tre suicidi di ragazzini dal balcone di casa. Si indaga sulle sfide on line
Tre suicidi in poche ore, a poca distanza, in coincidenza con l’inizio della scuola, tutti con un salto nel vuoto da un balcone, tutti con protagonisti dei ragazzini. Difficile parlare di casualità, immediato il pensiero a qualche messaggio “subliminare” lanciato dalla rete, quasi un ordine ad agire, ad ammazzarsi, che potrebbero aver raccolto, a Milano, nel primo giorno del nuovo anno scolastico, tre adolescenti, in meno di dodici ore. Due di loro sono morti, avevano entrambi quindici anni, mentre una dodicenne è ricoverata in ospedale in gravi condizioni.
Suicidi di ragazzini e ordini arrivati on line?
La Procura di Milano ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio per verificare se la matrice dei gesti possa essere all’interno della rete, traf quei “giochini” di morte che un anno fa fecero venire a galla il mondo di Jonathan Galindo, quel personaggio apparentemente buffo (nell’immagine in alto) che era già finito nel mirino per il suicidio di un ragazzino a Napoli. Il giochino iniziava così: “Vuoi giocare con me?”, con la faccia di un uomo mascherato da Pippo, il cartone della Disney, per poi fare iniziare al ragazzino un percorso di prove che prevedono un finale da suicidio con il salto nel vuoto dal balcone.
A Milano si indaga sulle coincidenze…
Sui suicidi di Milano si indagherà – informa il Messaggero – sui cellulari delle vittime e verranno passati al setaccio chat e social network, “per verificare se, come accaduto in passato, i teenager stessero partecipando a challenge pericolose e potenzialmente mortali”. A Bollate, nel Milanese, una quindicenne è precipitata dal balcone al settimo piano dell’appartamento in cui viveva con i genitori. Un gesto volontario, come hanno raccontato alcuni testimoni. Un’ora dopo, stessa scena in zona Cenisio. Una ragazzina è caduta dalla finestra di casa. Anche in questo caso un passante ha parlato di gesto volontario. Nel pomeriggio, un’altra tragedia, in zona Comasina, dove un ragazzino cinese è precipitato dal balcone al dodicesimo piano del condominio in cui abitava con la famiglia ed è morto sul colpo.
Il Covid ha aumentato il disagio dei giovani
Secondo idati diffusi dall’Osservatorio Suicidi della Fondazione BRF – Istituto per la Ricerca in Psichiatria e Neuroscienze, in maggio si è registrato il numero più alto di gesti estremi: 84, quasi tre al giorno. In questi anni il suicidio è stato riconosciuto come la seconda causa di morte nei giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni, mentre l’autolesionismo colpisce in Europa circa un adolescente su 5. Dati che sono ulteriormente peggiorati con la pandemia. Secondo il pneumologo Fabio Midulla, responsabile del Pronto soccorso pediatrico del Policlinico Umberto I di Roma e presidente della Società italiana per le malattie respiratorie infantili (Simri), sono sempre di più “i ragazzini con ansia, depressione, paura di quello che può succedere loro o che somatizzano tutta una serie di sintomi come tosse, cefalea, dolori articolari”, avverte l’esperto. Ma non solo. “Nel nostro pronto soccorso abbiamo notato molti più preadolescenti e adolescenti arrivati per episodi di autolesionismo, atti che arrivano fino all’estremo. Gli adolescenti – conclude – sono stati, probabilmente, la fascia d’età più colpita dalle restrizioni dovute alla pandemia e che ha più sofferto il lockdown”.