Uccise 8 ciclisti a Lamezia nel 2010, causa un altro incidente mortale. “Chi gli ha ridato la patente?”

11 Set 2021 13:16 - di Davide Ventola
Lamezia incidente

La procura di Lamezia Terme ha aperto un fascicolo di indagine per omicidio stradale nei confronti di Chafik El Ketani, il 32enne marocchino che 11 anni fa provocò la morte di 8 ciclisti a Sant’Eufemia.

Lunedì sera, l’uomo era alla guida della Toyota Corolla quando è uscito di strada sulla statale, a pochi chilometri dove aveva commesso la strage del 2010. Nello schianto ha perso la vita questa volta Fennane Noureddine, 31 anni. Viaggiava a bordo come passeggero quando, per cause ancora al vaglio degli inquirenti, l’auto è uscita improvvisamente di strada. Lo stesso El Ketani è ricoverato in ospedale e le sue condizioni sono ancora preoccupanti.

Chi è Chafik El Ketani

Nel 2010, il 33enne marocchino travolse e uccise, sempre a Lamezia, 8 persone in bicicletta travolgendole con la sua Mercedes. Allora era emerso che, oltre a guidare sprovvisto di patente, El Ketani avesse nel sangue sostanze stupefacenti. L’uomo che all’epoca del primo incidente aveva 21 anni, è stato condannato a otto anni di reclusione ed è tornato in libertà nel 2018 dopo cinque anni di carcere.

Perché quest’uomo, dopo essere stato scarcerato, ha ottenuto la patente rendendosi protagonista di un nuovo incidente mortale. Lo chiedono i parenti delle vittime del primo incidente. 

“Quando causò la strage era strafatto di cocaina”

«La notizia del nuovo incidente stava passando in sordina. Nessuno sembrava volerne parlare. Forse era strafatto di droga come allora? O forse si deve coprire qualcuno per il solo fatto di aver rilasciato la patente a un signore che ha lasciato tanti orfani in città?», ha detto Simona Cannizzaro, figlia di Giovanni, uno dei ciclisti travolti a Lamezia.

Quegli otto ciclisti uccisi a Lamezia

«Anche in questi casi – accusa la donna – c’è una giustizia di serie A e una di serie B. Non siamo stati trattati bene. Otto morti. Padri di famiglia, figli, professionisti, un gruppo di amici che ha incontrato la morte mentre era in bici, la loro passione, falciati da un cocainomane. Anche senza l’omicidio stradale, che pena è stata data a questo signore?». Nel 2010, infatti, non c’era il reato di omicidio stradale.

Chafik Elketani, ricorda il Corriere della Sera, è figlio del leader della comunità di marocchini che gestisce il commercio ambulante in Calabria. «Questo signore è stato fortunato, noi famigliari delle vittime siamo gente per bene, che non pensano certo di farsi giustizia da soli», conclude Simona Cannizzaro.

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