Strano, ma vero: Zan era un elettore duro e puro della Lega. Scriveva a Feltri per esaltare Bossi
Il deputato Pd, Alessandro Zan, testimonial dell’omonimo testo di legge, prima di diventare un paladino delle istanze Lgbt era stato un fervente sostenitore della Lega di Bossi.
Lo rivela oggi il quotidiano Libero, ripescando una lettera che lo stesso Zan ha indirizzato addirittura a Vittorio Feltri, quando era direttore del quotidiano L’Indipendente.
La passione di Zan per la Lega di Bossi, un amore tenuto nascosto
Zan, oggi esponente di spicco del Partito democratico, nella lettera si dichiarava un elettore della Lega Nord. La lettera è datata 22 marzo 1994. Pubblicata nello spazio «Tribuna aperta» del quotidiano, all’epoca giornale di riferimento degli elettori del Carroccio. Firma: Alessandro Zan. Da Mestrino, Padova. Un rapido controllo anagrafico non lascia dubbi. Al Comune di Mestrino è risultato residente un unico Zan Alessandro, classe 1973, nato a Padova e trasferitosi a Mestrino, appunto, nel 1979, al seguito della famiglia, quando aveva sei anni.
All’inizio della lettera pubblicata da L’Indipendente il ragazzo parte con le presentazioni: «Sono uno studente universitario». E anche questo torna. Alessandro Zan nel 1994 ha quasi 21 anni e frequenta il corso di Ingegneria delle Telecomunicazioni all’Università di Padova. Quindi, scorrendo il testo, arriva la dichiarazione di fede politica: «Alle ultime elezioni politiche», rivela il giovane Alessandro Zan, «ho dato il mio voto alla Lega Nord proprio perché pensavo, e lo penso ancora, che questo movimento politico attraverso la spinta federalista potesse prima smuovere il vecchio sistema partitocratico e poi avviare l’Italia verso una struttura federalista». Il suo è un leghismo puro, genuino. Per questo se la piglia con i «traditori» che hanno scelto An: «Concordo con Bossi e con Maroni, i transfughi che si muovono verso An fanno solo un favore alla Lega».
Erano i tempi di “La Lega ce l’ha duro” e “Roma ladrona”
Non era la Lega “presentabile” e nazionale di oggi. Erano i tempi di Bossi che ogni occasione gridava: “La Lega ce l’ha duro”. Degli slogan: “Roma ladrona”. Della “Padania libera”, delle richieste di secessione. Temi che con la sinistra non ha nulla a che vedere.
Alessandro Zan ha quindi sbianchettato questa parte del curriculum e si è rifatto una verginità politica. A sinistra. È stato assessore all’ambiente a Padova, quindi è sbarcato in Parlamento, eletto alla Camera prima con la lista di Sel (2013) poi riconfermato con il Partito democratico (2018).
Zan conferma: “Votavo Lega, in famiglia eravamo tutti del Carroccio”
Interpellato da Libero, il deputato del Pd conferma di essere l’autore di quella lettera. E precisa: «Sono cresciuto in una famiglia leghista come peraltro racconto anche nel mio libro, quello è un voto di un ventenne contro la partitocrazia della prima Repubblica che usciva da Tangentopoli e che conosceva esclusivamente quella realtà socio culturale, ma che nella lettera già rivendica con orgoglio di essere convintamente antifascista».
Le simpatie di Zan per la Lega sono una notizia sorprendente. Forse si spiega il suo interesse morboso e ossessivo per i leghisti. Ha scritto nel suo libro di aver visto un politico del Carroccio a Mykonos, contrario al suo ddl, baciare un uomo. Segno che la sua attenzione per la Lega e i suoi esponenti non è mai tramontata.
Una curiosità: da notare il titolo che L’Indipendente diede alla lettera del giovane Zan: «Attenzione ai transfughi». Parole sante.