A Paderno una sindaca dem vuole restaurare lo studio di Arnaldo Mussolini. E non c’è scandalo
23 Ott 2021 8:38 - di Redazione
Invece nella frazione di Paderno, comune di Mercato Saraceno, provincia di Forlì-Cesena, il fratello del Duce non crea sconquassi. Anzi. Qui, a Villa Bondanini, Arnaldo andò a vivere con la moglie Augusta e qui c’è il suo studio privato che un’associazione vuole tirare fuori dall’oblio. Tra i fondatori dell’associazione I tesori di Paderno, informa Libero, figurano Giancarlo Gatta (presidente), Monica Rossi, sindaco di Mercato Saraceno in quota Pd, Marcello Veggiani e gli ultimi Bondanini, Alessandro e Vittorio.
“Lo studio privato che ospita l’Archivio Storico Arnaldo Mussolini – scrive oggi Libero – contiene una mole vastissima di fotografie d’epoca. Una raccolta originale e rilegata delle edizioni del Popolo d’Italia dal 1922 al 1931. Una Vita di Arnaldo (la biografia scritta dal Duce dopo la morte del fratello, nda) scritta interamente in Braille nel 1933. Una dedica autografa di Gabriele D’Annunzio del 1921, carteggi privati e documenti d’epoca. Poco distante da Villa Bondanini anche il piccolo cimitero che ospita tuttora le spoglie di Arnaldo, della moglie Augusta Bondanini e dei figli Vito e Sandro Italico Mussolini. Quest’ ultimo, primogenito di Arnaldo, morì nel 1930 a soli vent’ anni per una mielosi globale leucemica. Un trauma che il padre, legato in maniera viscerale al figlio, non riuscì a superare: un infarto lo ricongiunse a lui l’anno seguente”.
Nel 2018 il Ministero dei Beni Culturali ha riconosciuto all’archivio dignità di valore storico nazionale: per il suo restauro sono necessari 20mila euro circa. Le carte che vi sono conservate dimostrerebbero, tra l’altro, il ruolo di Arnaldo nell’impresa di Fiume. La raccolta fondi lanciata dall’associazione I Tesori di Paderno serve anche a garantire il restauro dei documenti, la copertura del tetto della villa, il rifacimento dell’impianto elettrico e l’installazione di un sistema di allarme.
Monica Rossi, sindaco di sinistra di Mercato Saraceno, non prova alcun imbarazzo: le visite guidate all’archivio del fratello del Duce portano flusso turistico e i personaggi storici vanno separati dlale ideologie. «Io – dice a Libero – amo la Storia, i pregiudizi li lascio agli altri. Qui nessuno fa apologia di nulla. Voglio però recuperare tutto ciò che posso, per preservare la memoria del ‘900 e della nostra terra».