Alitalia, Rampelli (Fdi): «Lo Stato come Bruto, le ha inflitto le coltellate e ora si deve nascondere»
Fabio Rampelli, esponente di Fratelli d’italia, torna sula spinosa questione Alitalia. E per parlare della vicenda e individuarne responsabilità ed esiti, ricorre a Shakespeare. Del resto, data la drammaticità della situazione, il vicepresidente della Camera dei deputati ha buon gioco a farlo. Primo firmatario della mozione capofila sulla salvaguardia di Alitalia, Rampelli torna a puntare l’indice contro il management colpevole di uno sperpero di denaro pubblico che ne ha messo in discussione sopravvivenza e futuro. Contro l’immobilismo dell’Unione europea che, denuncia l’esponente Fdi in un passaggio del suo intervento in Aula, si è invece prodigata più che a dovere a favore di altre compagnie (francesi e tedesche)… Contro gli esecutivi di casa nostra, inefficaci nel tutelare la compagnia di bandiera. Eppure solerti nel favorire le sigle di settore low cost, attive negli stessi scali aerei di Alitalia.
Alitalia, Rampelli ricorre a Shakespeare per denunciare lo scempio sulla compagnia aerea
Una serie di argomentazioni che si sposano a pennello con la metafora shakeasperiana. E che, denunciando il dramma dai risvolti al limite col farsesco, portano Rampelli a rilevare: «Siamo qui a sotterrare Cesare, non a lodarlo. È l’orazione funebre di Marc’Aurelio dopo l’uccisione di Cesare. E sembra simile alla scena che ci state prospettando. Ma noi non vogliamo commemorare Alitalia. Vogliamo parlare di Bruto». Inizia così, con la citazione del Bardo, l’intervento del vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli, di Fratelli d’Italia, primo firmatario della mozione capofila sulla salvaguardia di Alitalia. «Chi è stato Bruto che ha trafitto Alitalia?». Ha chiesto, retoricamente, Rampelli. Rispondendo: «Lo Stato, che ha inflitto 23 coltellate. E ora si deve nascondere».
Alitalia, ecco chi sono i vari “Bruto” che hanno trafitto la compagnia aerea
«Questo è un processo e noi vogliamo parlare di Bruto. Bruto è stato il management, che ha sperperato denaro pubblico facendo contratti ultramiliardari per la fornitura dei servizi. Bruto è stata l’Unione Europea che in tempi di pandemia ha stanziato miliardi di euro per l’Air France e la Lufthansa mentre all’Alitalia 10 volte meno. Bruto sono stati i governi italiani incapaci di difendere la compagnia di bandiera favorendo le compagnie low cost negli stessi aeroporti di Alitalia. Bruto è Benetton che, con la complicità dei governi, ha ottenuto la gestione di Fiumicino trasformando l’aeroporto in un bancomat».
«Noi quando saremo al governo ricostruiremo Alitalia. Perché Alitalia è una ricchezza. E noi la restituiremo all’Italia»
«Questa penalizzazione di Alitalia è inaccettabile», ha quindi proseguito Rampelli. Che poi ha aggiunto: «Non viene garantita la continuità dei contratti nazionali. Non si può immaginare di lasciare 7000 persone e famiglie per strada. Né che possano guadagnare la metà dello stipendio a 56 anni, dopo 30 anni di lavoro. E perché i governi hanno sbagliato. O perché i manager si sono fatti gli affari propri». «Quando noi tra due anni governeremo – ha concluso Rampelli – ricostruiremo Alitalia. E sarà forte come forte dev’essere l’Italia al cospetto del mondo. Perché Alitalia è una ricchezza. E questa ricchezza la restituiremo all’Italia».