Allarme virus sinciziale tra bambini e neonati: “Un aumento esponenziale di casi mai visto prima”
“Negli ultimi 15 giorni stiamo assistendo ad un aumento esponenziale dei ricoveri per bronchioliti, anche gravi, che sono la conseguenza del virus respiratorio sinciziale”. Così Antonino Reale, responsabile Pediatria emergenza dell’ospedale Bambino Gesù di Roma, sull’epidemia di virus respiratorio sinciziale (Rsv) che sta colpendo in tutta Italia neonati e bambini piccolissimi, con reparti pediatrici e terapie intensive degli ospedali pieni di neonati e bebè con bronchioliti e polmoniti causate dal virus.
“Spesso dagli esami – prosegue Reale – risulta la presenza di più virus, anche 3-4, quindi c’è un’associazione di più patogeni. Attualmente”, all’ospedale Bambino Gesù, “abbiamo una quindicina di pazienti, neonati nei primi mesi di vita, con bronchiolite e il 40% ha forme leggere. Sono 2 in terapia con ossigeno”.
Nell’ultimo anno e mezzo i virus respiratori erano letteralmente scomparsi. Tutto questo grazie alle accortezze da Covid (dalle mascherine al distanziamento e l’igiene frequente delle mani). Con l’allentamento delle misure anti contagio dei mesi passati, c’è invece stata una vera e propria invasione, largamente in anticipo rispetto al periodo atteso.
Conferme dal Fatebenefratelli di Milano all’ospedale Mediterraneo di Reggio Calabria
I casi di virus respiratorio “sono in aumento rispetto agli anni precedenti e difficilmente si sono visti numeri così”. Lo conferma all’Adnkronos Luca Bernardo, primario di Pediatria del Fatebenefratelli di Milano. “Negli ultimi 30 giorni abbiamo avuto 17 ricoveri per bronchiolite di lattanti e bambini in un età compresa tra 24 e meno di 24 mesi. Il sedicesimo e diciassettesimo paziente sono attualmente ricoverati con tampone nasale positivo al virus respiratorio sinciziale”.
Di questi 17, 12 sono stati ossigeno dipendenti”. I due ricoverati attualmente hanno 30 giorni e due mesi e mezzo. Nella maggior parte dei casi, sottolinea Bernardo, “parliamo di bronchioliti e di bronchiti asmatiforme, che hanno un’impronta come quella di un asmatico ma non sono asma”. Sia nei lattanti sia nei pre adolescenti “c’è stato incremento di malattie respiratorie” fa notare ancora il primario mentre i bambini colpiti da zero a 24 mesi “hanno avuto necessità di ossigeno terapia, come gli attuali due ricoverati” sottolinea.
Sul virus sinciziale twitta anche Burioni: “Non c’è un vaccino”
Numeri diversi rispetto a quelli dell’anno scorso, osserva ancora Bernardo, quando con il lockdown e le chiusure dovute alle norme anti Covid il fenomeno è stato meno diffuso. “Abbiamo registrato pochi ricoveri con affezioni respiratorie – ammette -. La preoccupazione ora è legata all’incremento importante non solo nella mia pediatria ma a livello nazionale. Vuol dire che virus e germi stanno trovando sempre più un habitat favorevole in cui sopravvivere”.
Conferma il diffondersi del virus anche in Calabria, la dottoressa Isabella Mondello, che dirige la Terapia intensiva neonatale al Grande Ospedale Mediterraneo di Reggio Calabria. «Abbiamo avuto due casi – spiega la dottoressa -, uno è ancora ricoverato, l’altro è stato dimesso. In entrambi i casi non è stato necessario intubare e ora i bambini stanno bene».
Sul caso arriva l’immancabile tweet del virologo Roberto Burioni. “Tutti gli anni in autunno arriva il virus respiratorio sinciziale (Rsv) che riempie i reparti di pediatria e costituisce un pericolo non indifferente per i bambini più deboli. Purtroppo contro questo virus (scoperto negli anni ’50) non abbiamo ancora un vaccino efficace”.