Altri 406 migranti della Sea Watch sbarcheranno a Pozzallo. Draghi: “E’ inevitabile”. FdI non ci sta
E’ atteso per sabato lo sbarco a Pozzallo della Sea Watch 3 con a bordo 406 migranti soccorsi nei giorni scorsi in diverse operazioni nel Mediterraneo centrale. L’indicazione della cittadina del Ragusano come porto sicuro di sbarco è arrivata ieri sera dopo che dalla nave ong era partita la richiesta all’italia di un porto sicuro. Hanno chiesto e ottenuto. Sulla nave umanitaria ci sono 90 donne e 152 minori, di cui 109 non accompagnati, oltre a diversi migranti con gravi disabilità. Cinque donne, due delle quali incinta, sono già sbarcate. L’ultima migrante evacuata ha partorito a Trapani una bimba. “Ora abbiamo bisogno di un porto sicuro per gli altri bambini, donne e uomini ancora a bordo” era stato l’appello”.
Migranti, la Sea Watch sbarca a Pozzallo
Il tutto si inquadra in giorni intensi di sbarci sulle nostre coste. Due imbarcazioni con a bordo decine di migranti sono approdate sulle coste del reggino nella tarda serata. La prima, soccorsa al largo da una motovedetta della Guardia Costiera, aveva a bordo poco più di 70 migranti, condotti nel porto di Roccella Jonica, in provincia di Reggio Calabria. Poco meno di 60 migranti, invece, sono stati individuati a Seminara (Rc) e condotti nel porto di Bagnara Calabra, per poi essere trasferiti in una struttura messa a disposizione del Comune.
Draghi: “Sono fatti inevitabili”
Il tutto si inquadra in una immigrazione che il premier Draghi ha definito “inevitabile” da Bruxelles. Così si era espresso sull’aumento del flusso di migranti lungo le coste italiane: “L’immigrazione è un po’ in un certo senso come la digitalizzazione. Sono fatti inevitabili, che avvengono: non sono muri scontro la digitalizzazione e non ci sono muri contro l’immigrazione. La cosa giusta da fare è prendere coscienza che queste cose avvengono; tutelarsi nei limiti della legalità e gestirle in maniera intelligente, con una visione. Ed è quello che dobbiamo fare”.
FdI: “Ecco perché Draghi loda la Lamorgese…”
A questa esternazione bizzarra ha reagito duramente Fratelli d’Italia con il senatore Lucio Malan: “Se si ritiene inevitabile l’immigrazione clandestina – ha detto al Giornale- si capisce perché a suo tempo il capo del governo abbia lodato l’operato del ministro Luciana Lamorgese. Sotto la cui gestione effettivamente non si è fatto nulla per frenarla”. Il problema è sempre lo stesso e si vuole mettere la pobere sotto il tappeto. Il parlamentare evidenzia come nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) non ci siano soldi per le famiglie italiane. Il tutto scoraggia le nascite per fare posto agli immigrati clandestini che arrivano a flotte in Italia.
Il premier belga:” Ingiusto che solo un piccolo gruppo di Paesi sostenga tutti gli sforzi”
Una “ciambella” arriva dal primo ministro belga Alexander De Croo, a margine del Consiglio Europeo a Bruxelles. “La cooperazione europea può avere molti vantaggi” per la dimensione esterna delle migrazioni. “Si parla di solidarietà, ma deve essere bidirezionale- ha detto- . Per i Paesi del Sud il messaggio è chiaro: consolidate le vostre frontiere e saremo solidali con voi con fondi aggiuntivi per proteggere meglio i confini esterni”. “Ma anche nell’altro senso – continua De Croo -: non può essere solo un piccolo gruppo di Paesi a dover fare tutti gli sforzi per accogliere persone che hanno bisogno di aiuto. Perché questo funzioni bene, bisogna che tutti partecipino” ai ricollocamenti dei richiedenti asilo, conclude.