Ammainata in Emilia Romagna l’ultima bandiera grillina. Conte curatore fallimentare del M5S
Spariti, anzi fagocitati. A conferma che di contiguità, in politica, non si sopravvive ma si muore. Una regola ferrea cui non ha fatto eccezione il M5S dell’Emilia Romagna. Da oggi, infatti, il fu movimento di Beppe Grillo ora affollata a Giuseppe Conte come curatore fallimentare non governa più alcun comune di quella regione. L’ultimo, Mariano Gennari, sindaco uscente di Cattolica, in provincia di Rimini, ha infatti dovuto cedere il passo alla dem Franca Foronchi. La candidata del Pd si è aggiudicata il ballottaggio con il 63,5 per cento.
Cattolica va al Pd: era l’ultimo municipio pentastellato
Solo due settimane fa – per la serie vincere facile – proprio Conte aveva esaltato la vittoria al primo turno a Bologna dove i 5Stelle erano alleati con il Pd. L’ammainamento dell’ultima bandiera grillina dal pennone del municipio di Cattolica sta ad indicare che in realtà il peso del M5S in Emilia-Romagna è ormai prossimo allo zero. È prevedibile a questo punto che in sede di analisi del voto Conte spedirà la palla in tribuna adducendo a pretesto la tradizionale difficoltà del Movimento nelle elezioni locali.
Conte sempre più isolato
È vero, ma solo fino a un certo punto, dal momento che cinque anni la bandiera grillina sventolava a Roma e a Torino. Anzi, furono proprio quelle due vittorie amministrative ad annunciare in qualche modo il trionfo che due anni dopo i pentastellati avrebbero incassato a livello nazionale diventando il primo partito italiano. Da oggi, invece, Roma e Torino sono tornate sotto l’egemonia del Pd mentre a tenere insieme il M5S è rimasto solo il terrore di tornare anticipatamente alle urne. Il compito che ha di fronte Conte è addirittura proibitivo. Deve infatti tenere il gruppo unito, condurlo nel progetto di Nuovo Ulivo preconizzato da Enrico Letta stando attento a non far apparire tutto questo per quello che è, cioè un’annessione da parte del Pd.