Il partito gay esulta: “Eletti 10 consiglieri comunali”. L’ira di Adinolfi: “Siamo andati meglio noi”
«Nella prima partecipazione alle elezioni comunali sono stati eletti dieci consiglieri del Partito gay». Lo annuncia Fabrizio Marrazzo, portavoce Nazionale Partito Gay per i diritti LGBT+, Solidale, Ambientalista, Liberale.
Gli eletti sono tra Lombardia e Piemonte. «In quattro comuni (due Valnegra (BG). Tre Morterone (LC). Cinque a Lemie e Gravere (TO) liste civiche collegate). Un risultato storico per la comunità Lgbt+, che per la prima volta nella storia non si è associata a partiti principali, ma ha deciso di concorrere da sola».
«Un dato interessante – continua Marrazzo – è come in comuni piccoli dove siamo riusciti a far conoscere a tutti i cittadini il nostro progetto abbiamo avuto percentuali del 12%. Sono quindi un buon segnale. I risultati dei piccoli centri ci confermano che nelle grandi città è mancata appunto la comunicazione dato che: ci siamo scontrati con competitors dai “grandi finanziamenti”».
Partito gay: chi sono i dieci eletti
«Ci siamo scontrati con la “censura dei principali media” che hanno preferito dare voce ad altre figure e partiti che in molti casi hanno anche avuto risultati inferiori ai nostri. Ci siamo scontrati contro l’omotransfobia che ha visto nelle principali città strappare migliaia dei nostri manifesti, a differenza di quelli di altri partiti che non venivano toccati».
Una “narrazione” respinta al mittente da Mario Adinolfi, fondatore del Popolo della famiglia.
«È divertente, scrivono che a Roma il partito gay ha preso qualche voto più di noi, ma non scrivono che a Napoli noi abbiamo preso 8.408 voti e loro 925. Una narrazione sempre a senso unico». Così su Twitter il giornalista romano.
Con appena 9 voti eletto un consigliere Lgbt
«Con il partito avversario ci siamo confrontati, cercheremo di lavorare insieme per il bene del paese, così piccolo che è inutile creare contrasti». Così all’Adnkronos Dario Pesenti, neosindaco di Morterone (Lecco), il paese più piccolo d’Italia con i suoi appena 27 elettori chiamati alle urne, dopo la vittoria con il 57,14% (12 voti) contro lo sfidante Andrea Gnassi, Partito Gay lgbt+, che ha ottenuto il 42,86% (9 voti) conquistando tre seggi in consiglio comunale.