Anche i deputati in aula solo col Green pass. Il leghista Borghi: e al Quirinale che succede?
Da venerdì 15 ottobre anche alla Camera si accede solo esibendo il Green pass. Lo specificano i questori in una lettera inviata a tutti i deputati. Che dovranno avere sempre in tasca la certificazione verde per entrare a Montecitorio.
“Siamo favorevoli, anzi: favorevolissimi. L’avevamo chiesta noi per primi”, spiega il deputato di FdI Giovanni Donzelli. “Era una linea da adottare subito e del ritardo porta responsabilità anche il presidente Fico”.
Donzelli ricorda che “noi come partito abbiamo espresso contrarietà alle modalità e condizioni in cui viene introdotto il green pass ma nello stesso tempo ci pare di tutta evidenza che ciò che vale per tutti i cittadini non possa fermarsi ad un passo dal Parlamento. Non sta né in cielo né in terra che ciò che vale per un poliziotto o un ristoratore non debba valere anche per un parlamentare”.
Il leghista Claudio Borghi invece attacca: “Aspetto il Quirinale…”. In che senso? “Beh, vorrei vedere al Colle cosa succede e anche alla Corte costituzionale… Devono adeguarsi anche loro, no?”. In ogni caso “fintantoché le regole ci sono, la mia idea è che che vanno rispettate”.
E un altro leghista, Giuseppe Basini, commenta: “Il green pass obbligatorio per entrare alla Camera? Non penso cambi molto, per me comunque va bene mostrare il mio certificato una volta, ma dal giorno dopo mi aspetto che mi facciano entrare, ci vedono alla Camera tutti i giorni…”.
E spiega come si comporterà: “Lunedì, il primo giorno delle nuove regole lo controllassero pure il mio green pass, poi dal giorno dopo entro alla Camera e se mi fermano per il controllo sarò costretto a fare causa davanti alla Corte Costituzionale”, avverte. “Io – assicura – entro in Aula. Spero che funzioni così, altrimenti si lede un diritto-dovere dei deputati”.