Anche i Rolling Stones vittime del politicamente corretto: cancellano “Brown Sugar” dal tour Usa
I Rolling Stones hanno eliminato “Brown Sugar”, uno dei loro più grandi successi, dal loro tour negli Stati Uniti. La decisione è arrivata dopo le critiche alla canzone che raggiunse la vetta delle classifiche quando uscì nel 1971. Contiene riferimenti alle donne di colore e alla schiavitù. Keith Richards, il chitarrista veterano della band, ha confermato la notizia in un’intervista al “Los Angeles Times”. Si è detto sorpreso dalle persone che volevano “seppellire” il brano. «Non hanno capito che questa era una canzone sugli orrori della schiavitù?», ha detto. Il musicista 77enne ha concluso di sperare «che saremo in grado di resuscitare la bambina nella sua gloria da qualche parte lungo il cammino».
Rolling Stones, Mick Jagger alleggerisce i toni
Mick Jagger, cantante e coautore del brano, nel frattempo, ha detto che la ragione per cui non suoneranno il brano in questo tour stava nella difficoltà di compilare una scaletta per gli spettacoli negli stadi. «Abbiamo suonato “Brown Sugar” ogni sera dal 1970, quindi abbiamo pensato che per ora mettiamo il brano fuori scaletta e vedremo come va», ha detto. Ma, ha aggiunto, «potremmo rimetterlo dentro». Nel corso degli anni, “Brown Sugar” è stata la seconda canzone più suonata dal vivo dei Rolling Stones dopo “Jumpin’ Jack Flash”, secondo Setlist.fm.
«Dio sa di cosa sto parlando»
L’orecchiabile riff di apertura e la melodia hanno portato la canzone al successo mainstream. E spesso hanno messo in ombra i riferimenti problematici della canzone alla schiavitù, al sesso, al sadomasochismo e all’eroina. Discutendo la canzone in un’intervista del 1995 con la rivista Rolling Stone, Jagger disse: «Non scriverei mai quella canzone ora.