Inchiesta su Arcuri: Meloni chiede la commissione d’inchiesta, annuncia un dossier e querela il “Domani”
Alla luce degli sviluppi dell’inchiesta sul commissario Arcuri, Giorgia Meloni in una conferenza stampa in via della Scrofa, fa il punto. E ricorda che si toglie qualche sassolino dalla scarpa. «Per mesi siamo stati insultati e derisi per aver chiesto trasparenza. Oggi mi aspetto delle scuse. Abbiamo sempre chiesto su questo tema della mascherine la massima attenzione e trasparenza».
«Chiedo a tutti i partiti di politici di approvare la proposta di Fratelli d’Italia che giace in Parlamento da febbraio, per l’istituzione di una commissione d’inchiesta sulla gestione commissariale durante l’epoca Covid. Mi aspetto una risposta ufficiale da tutti i partiti: voglio capire chi vuole andare avanti fino in fondi e chi, invece, vuole girarsi dall’altra parte e gettare fango e basta». Lo ha detto Giorgia Meloni in una conferenza stampa in via della Scrofa.
La leader di FdI annuncia anche «un nuovo dossier sul sito del partito, che rimette insieme tutte le vicende sulle quali mi piacerebbe che ci fosse un’attenzione maggiore da parte della grande stampa. L’11 settembre – ha sottolineato – vengono acquistate 100 milioni di mascherine al costo di 1,05 euro ciascuna, per il tramite di una società olandese che ha un unico dipendente. Negli stessi giorni, la Regione Marche guidata da un esponente di Fratelli d’Italia (Francesco Acquaroli, ndr) comprava le mascherine a 0,37 euro ciascuna. Quindi, il prezzo di 1,05 è un po’ alto. Negli stessi giorni, la gestione commissariale rifiuta un’offerta da 0,70 euro a mascherina».
«Per i banchi monoposto – ha aggiunto Meloni – il Governo ha pagato almeno 18 euro in più per ognuno rispetto a quanto calcolato dall’Anac e 110mila banchi a rotelle sono stati ritirati perché non a norma. Poi c’è questo signor Di Donna indagato, ex collega di studio dell’ex premier Giuseppe Conte, però non vedo grandi notizie». Per quanto riguarda gli enti locali, “la Regione Lazio di Zingarettinella migliore delle ipotesi ha buttato 11 milioni di euro degli italiani” a proposito dell’acquisto di mascherine.
Meloni annuncia la querela al quotidiano il “Domani”
«Da sempre abbiamo chiesto massima trasparenza e attenzione» sulla vicenda delle mascherine e il caso Arcuri. «Abbiamo fatto un dossier consegnato al presidente Draghi al secondo colloquio di consultazioni che avemmo con lui a febbraio. Per questo riteniamo di aver avuto un ruolo nella sostituzione del commissario Arcuri, che fu uno dei primissimi atti del presidente Draghi. Per diversi mesi siamo stati insultati e derisi per aver chiesto chiarezza e trasparenza sui miliardi di euro degli italiani utilizzati in maniera opaca. Oggi mi aspetto le scuse di tutti quanti perchè evidentemente non avevamo torto. Questa miopia oggi la trovo in alcuni quotidiani dove nel titolo ritrovo il mio nome…». Lo ha detto Giorgia Meloni in una conferenza stampa in via della Scrofa, smentendo ricostruzioni di alcuni quotidiani che la tirano in ballo a sproposito.
Appalti Covid di Arcuri, la Meloni contro i giornali che la tirano in ballo
«Ieri Arcuri viene ascoltato dalla Procura e oggi ritrovo il mio nome in almeno due titoli e in tre articoli di giornale che riguardano questo interrogatorio», ha sottolineato la presidente di Fdi, citando Il Domani e Repubblica. «’Mi sono stufata di questo modo di fare giornalismo. Il famoso amico della Meloni con cui titola Repubblica è il presidente di Confartigianato-Moda che mi ha contattato a marzo 2020 per dire: “Noi ci vogliamo mettere a disposizione, come facciamo per dare una mano?». Io chiamo Arcuri e gli dico che c’è questa richiesta, che cosa devo rispondere? Arcuri mi fornisce una mail. E rispondo con un sms – ha detto Meloni mostrando il suo cellulare alle telecamere – al presidente di Confartigianato Fabio Pietrella: «Manda una mail al collaboratore di Arcuri, dove scrivo che loro sono gli unici che se ne occupano, altro io non posso fare. Vale la pena sapere che durante la pandemia altre persone mi hanno cercato e io gli ho dato la stessa identica risposta, che potete tranquillamente trovare sul mio cellulare, che io posso mettere a vostra disposizione. Bastava che Il Domani e Repubblica mi facessero una chiamata. Ma evidentemente nell’informazione di regime questo non è previsto. Vi faccio leggere le mie chat quando volete. Da questo ad arrivare a dire che io ho raccomandato terzi o degli amici ce ne passa. Intanto, io domani – ha annunciato la presidente di Fdi – deposito una querela per diffamazione ai danni de Il Domani. Non mi pare che sia quello che ha detto Arcuri, perché altrimenti anche lui avrà una querela per diffamazione, in questo caso per calunnia. Io sono stanca di questo modo bizzarre di fare giornalismo e di ritrovarmi sui titoli dei giornali così», ha sbottato Meloni.