Del Noce, il pensatore che intuì i guasti del socialismo e del razionalismo: il convegno Ucid
C’era anche il figlio di Augusto Del Noce, il noto giornalista Fabrizio, al convegno dedicato al grande filosofo, svoltosi venerdì scorso al Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Macerata, organizzato dalla sezione UCID (Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti) di Macerata, in collaborazione con il Comitato Tecnico Scientifico Nazionale.
Chi c’era al convegno dell’Ucid sul filosofo Augusto Del Noce
Sul tema, “Augusto Del Noce e il ruolo dei cattolici nella società”, introdotti da Alessandro Guzzini, Presidente UCID Macerata e coordinato dal professor Giuseppe Rivetti dell’Università di Macerata, si sono confrontati Nazzareno Marconi, Vescovo Macerata; Luca del Pozzo, pubblicista, giornalista e saggista; Riccardo Pedrizzi, Presidente del Comitato Tecnico Scientifico Nazionale, già deputato e senatore della Repubblica per quattro legislature, il giornalista, già direttore Rai, Fabrizio del Noce, figlio del filosofo. In sala, anche Stelvio Lorenzetti, Vicepresidente nazionale UCID, Remo Fiori, Presidente regionale UCID, Mario Natalucci, UCID Fermo e Francesco Saponaro, Benedetto Delle Site, (UCID Lazio).
Alessandro Guzzini ha svolto l’introduzione, stigmatizzando l’analisi critica del filosofo rispetto al processo di secolarizzazione che ha caratterizzato la società italiana dal dopoguerra in poi.
“Una società che ha progressivamente annullato la forte tradizione cristiana in nome della laicità, finendo per intraprendere un percorso che ha portato sempre più ad un vuoto di valori tipico del relativismo e del nichilismo”, ha detto Guzzini.
Riccardo Pedrizzi: “Solo ora i cristiani colgono davvero il valore della sua opera”
Secondo Riccardo Pedrizzi, profondo conoscitore delle opere di Del Noce e autore di un lungo intervento in cui è stata ricostruita la sua biografia personale e letteraria, “a quasi trentadue anni dalla sua scomparsa, molti cristiani anche se in grande ritardo, si stanno rendendo conto di quale patrimonio abbiano perduto, dando l’ostracismo ad un pensatore della sua levatura, qualche laico si sta accorgendo che se gli avesse dato ascolto si sarebbe affrontata meglio l’indiscussa crisi della modernità”. “Bisogna sperare solo che da Del Noce si possa partire per affrontare con attrezzi adeguati il terzo millennio”.
Il presidente UCID Marche Remo Fiori, ha ricordato come il pensiero di Del Noce sia “ancora oggi in grado di rispondere alle numerose sfide che animano il dibattito moderno” mentre Monsignor Nazzareno Marconi ha ricordato il suo momento personale con il filosofo. “Nella mia vita l’incontro col professor Del Noce mi ha indirizzato verso la critica alla fondazione di un’etica tutta immanente, che non ha retto al peso della storia e per del Noce non regge neppure al peso della razionalità onesta. E se una visione immanentista non permette di fondare solidamente un’etica universale, manca ogni terreno su cui costruire una politica degna di questo nome. A questo suicidio della modernità, o se preferite eutanasia, si oppone il pensiero cristiano e con una certa efficacia di ragionevolezza”.