Brunetta fa il Draghi boy e lancia un siluro al centrodestra riunito: basta con i sovranisti

22 Ott 2021 11:28 - di Riccardo Angelini

Il centrodestra ricompattato e nuovamente a ranghi serrati infastidisce il fronte progressista. Così oggi Repubblica dà la parola a Renato Brunetta per fargli lanciare frecce avvelenate contro i sovranisti. Cioè contro Salvini e Meloni.

Un’operazione di evidente sabotaggio di quello che è stato chiamato il “patto delle pere” (poiché Berlusconi a Villa Grande ha servito ai suoi ospiti pere al vin brulèe come dessert) e che ha visto rinascere la concordia tra gli alleati uniti in particolare su due questioni: la battaglia per il Quirinale e il no al proporzionale.

Brunetta, l’intervista è un bis di quella della Stampa a Giorgetti

Prima ci si è messo Il Foglio a cercare di scardinare l’asse, con l’audio rubato a Salvini. Ma la lite Lega-FdI non è scoppiata. Quindi si tenta oggi con Renato Brunetta, il ministro della Pubblica amministrazione che fa un po’ il bis dell’intervista a La Stampa in cui Giancarlo Giorgetti silurava il candidato romano del centrodestra. Sono inciampi volutamente gettati sul cammino del centrodestra riunificato. Allo scopo di isolare le forze sovraniste, Lega e FdI, per attirare Forza Italia nel “campo largo” progressista di Letta e compagni.

Brunetta: Draghi è guida autorevole, il popolo si fida

Renato Brunetta dice che il Paese ha bisogno di “stabilità e credibilità”. Quindi elogia il lavoro fatto da Mario Draghi: “Siamo al governo da pochi mesi, abbiamo fatto relativamente “poco”, tantissimo rispetto al passato, ma già siamo sulla strada giusta. Green Pass, vaccinazioni, i contagi che scendono, il Pnrr, la credibilità ritrovata in Europa e nel mondo, le riforme. Abbiamo in Draghi una guida autorevole e un governo forte. Il popolo si fida di Draghi, ha capito. La società civile ha capito. Quelli che sembrano non aver capito sono i partiti che compongono l’attuale maggioranza”. I quali – accusa Brunetta – “stanno iniziando a rispondere al richiamo della foresta, al richiamo del consenso. Quanto di più sbagliato, perché così si va a sbattere”.

“La destra sovranista non segua il richiamo della foresta”

Poi l’avvertimento: “Se la destra sovranista, anti-europea, anti-Green Pass va dietro al richiamo della foresta commette un grande errore, perché il popolo non la pensa così. Lo stesso vale per la sinistra, perché le persone chiedono stabilità e pragmatismo, non risposte ideologiche. Guardi la storia dell’obbligo di Green Pass. Tutti a prospettare sfracelli, anche a sinistra, poi è arrivato il D-Day e non è successo niente. Come le dicevo, il popolo ha capito”.

Brunetta: coalizione perdente se l’egemonia ce l’hanno FdI o Lega

La proposta di Brunetta è di tornare “alle grandi famiglie politiche che hanno costruito l’Europa e le sue istituzioni nel dopoguerra: la famiglia dei popolari, quella liberale e quella socialista. Queste tre culture politiche adesso possono ricostruire l’Italia del futuro. Con Draghi”. Mentre “se l’egemonia sul centrodestra ce l’hanno Fratelli d’Italia o la Lega, la coalizione è inevitabilmente perdente. Lo si è visto alle Amministrative e, temo, lo si vedrà anche alle Politiche. O meglio: puoi anche vincere, ma non vieni percepito come una forza di governo”.  «Questo stallo – conclude – si supera se le tre grandi famiglie politiche dei popolari, dei liberali e dei socialisti formano una nuova alleanza di governo». Anche con la Lega dentro? «La Lega che io vedo tutti i giorni nell’azione di governo certamente sì.

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