Buttafuoco e Veneziani: Michetti può essere la sorpresa, in quel caso Giorgia ci avrebbe visto lungo…
Se il risultato delle comunali non è entusiasmante per il centrodestra, qualche errore alla base c’è sempre. Lo ammette Pietrangelo Buttafuoco commentando il voto amministrativo con AdnKronos. “Una cosa è perdere, un’altra cosa è sbagliare. Ebbene: il centrodestra, più che perdere, ha sbagliato e questa è la cosa peggiore, quella più grave”. Secondo Buttafuoco, se Giorgia Meloni si fosse candidata a Roma, oggi sarebbe la dea Vesta della Capitale.
Buttafuoco: Michetti vincente a Roma potrebbe diventare una grande occasione politica
Ma, aggiunge Buttafuoco, “la leader di Fratelli d’Italia ha costruito attraverso la possibilità offerta dalla candidatura di Michetti una ipotesi di classe dirigente: sarebbe stato troppo facile giocarsi la partita di Roma da sola, la vera scommessa politica è guardare in prospettiva. E se Michetti dovesse prevalere nel ballottaggio, tutti saranno costretti a prenderne atto. In tal senso, stiamo molto attenti, perché i voti della Raggi e di Calenda non sono affatto voti già presi dalla sinistra, anzi… Potrebbe diventare una grande occasione politica e i commenti politici di oggi sul risultato elettorale sarebbero completamente rovesciati“.
Buttafuoco: FdI ha una classe dirigente seria proprio nei Comuni e nelle Regioni
Secondo Buttafuoco non è vero che FdI non ha una classe dirigente. “Fdi ha la sua classe dirigente vera nei sindaci, nei governatori regionali, negli amministratori: una classe dirigente più seria di quanto possa esserlo il gruppo parlamentare. Basta riflettere e andare a vedere le singole storie, un po’ come specularmente accade con la Lega al Nord, con la classe dirigente locale più seria, preparata e apprezzata di quella ‘nazionale’ e parlamentare. C’è solo un ‘canone’ da copiare: è quello dell’ex sindaco di Roma, Francesco Rutelli o, se si preferisce, quello di Luca Zaia governatore della regione Veneto; e vai sul sicuro. A patto che Meloni e Salvini marcino insieme e non siano i gommisti di una sinistra con le ruote a terra”.
Veneziani: la sinistra ha mantenuto le posizioni perché i candidati del centrodestra erano troppo moderati
Quello delle comunali era un esito scontato secondo Marcello Veneziani. Ma all’opinione pubblica stanno raccontando una storia che non corrisponde alla realtà e cioè che è stato bocciato il sovranismo e hanno trionfato i moderati.
Per Veneziani, “è accaduto esattamente il contrario: avendo presentato candidati moderati, non politici, neutrali, il risultato finale è stato di averli vissuti come marziani, come ‘acqua fresca’ e non come alternative sufficientemente forti da spingere l’elettorato di centrodestra ad andare a votare”. Ecco perché “la sinistra ha mantenuto le posizioni”.
Veneziani: Michetti è quello che è andato meglio
Quanto a Roma, “Michetti non ha mai militato in FdI e comunque fra tutti i candidati nelle grandi città è quello che è andato meglio, l’unico a conquistare il ballottaggio al primo posto, rispetto a Torino dove il centrodestra va con il secondo piazzamento, per non parlare di Milano, Napoli e Bologna dove al ballottaggio non ci va proprio…”.
Al centrodestra – conclude – “manca indubbiamente una terza forza, una terza ‘gamba’, visto che il partito berlusconiano di Forza Italia non è più servibile… Serve la presenza di una forza conservatrice, istituzionale, statale, seria, rigorosa, in modo che ci siano due ali, populista e sovranista, e un nerbo centrale capace di presentarsi come una credibile alternativa”.