Commemorazione Petroselli, Alemanno: «I post-comunisti insegnano la civiltà al progressista Letta»
«Sono stato molto onorato di partecipare alla commemorazione di Luigi Petroselli». Lo afferma l’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno. A invitarlo, l’Associazione Berlinguer e la Fondazione Gramsci. «Durante l’incontro», dice. «ho trovato un clima molto diverso da quello ostentato da Enrico Letta quando parla con disprezzo del “mondo di Alemanno”. Chi ha parlato e organizzato l’incontro, pur nella fierezza della rivendicazione della propria identità storica, si è pubblicamente rivolto a me e al mio mondo con parole cortesi e rispettose. Nella sua relazione Walter Tocci ci ha anche tenuto a sottolineare che Luigi Petroselli aveva rapporti corretti anche con gli “avversari di sempre del Movimento Sociale” ed è stato il primo sindaco e dirigente comunista a visitare la tipografia del “Secolo d’Italia” – allora quotidiano del Msi – per esprimere solidarietà contro un attentato terroristico. Insomma, devono essere dei post-comunisti come Sposetti e Tocci a insegnare la civiltà del confronto politico e culturale all’illuminato progressista Enrico Letta».
Alemanno alla commemorazione di Petroselli
L’ex sindaco di Roma si sofferma sulle elezioni comunali. «La scelta civica può essere valida nel caso di Michetti», puntualizza. Infatti, «parliamo di una persona che ha quella capacità di fare legata al dominio della burocrazia. Come ex sindaco mi ricordo che il problema predominante era dominare la burocrazia. Michetti ha questa virtù, è specializzato proprio in questo».A margine del convegno su Luigi Petroselli al Tempio di Adriano, Alemanno sottolinea: «Al secondo turno Michetti ce la può tranquillamente fare. Tutto è legato al rapporto diretto che lui riesce a creare con il popolo. Ha un grado di empatia e amore popolare che, obiettivamente, Gualtieri se lo sogna. Se Michetti riesce a esprimere questo, convince».