Conte sceglie la segreteria: fuori Azzolina e Appendino, dentro Paola Taverna, la nemica della Raggi
Alcuni volti noti, nella squadra di Giuseppe Conte, in procinto di annunciare la sua segreteria: come la vicepresidente del Senato e grillina di vecchio corso Paola Taverna, la “nemica” di Virginia Raggi (un segnale carico all’ex sindaoco di Roma che lo minaccia) e la viceministra al Mise Alessandra Todde. Ma anche delle new entry, come Michele Gubitosa, ex presidente dell’Avellino calcio eletto in un collegio uninominale su suggerimento -nelle elezioni del 2018 in cui il M5S fece pienone di voti- di Carlo Sibilia. A quanto apprende l’Adnkronos, sarebbe questa la squadra scelta da Giuseppe Conte come vice della nuova segreteria M5S. Tra questi figurerebbero, oltre Taverna, Todde e Gubitosa, il vicecapogruppo alla Camera Riccardo Ricciardi e il senatore Mario Turco.
Conte sceglie la segreteria e rilancia il Movimento
Giuseppe Conte non si abbatte per i risultati dei ballottaggi, ma la sua rottamazione è già iniziata: “No alla caccia ai singoli a cui addossare il marchio dei colpevoli. Serve una grande assunzione di responsabilità collettiva”, dice in assemblea congiunta M5S, analizzando l’esito delle ultime amministrative. “A Raggi e Appendino va il nostro ringraziamento per l’impegno riposto nel superare i tanti ostacoli che hanno dovuto affrontare”, ma, sottolinea, “a Roma e Torino “siamo stati spettatori e di certo questa è una delusione che non possiamo compensare neppure con l’importante apprezzamento ricevuto dai cittadini di Napoli”. “Sento ripetere spesso nel M5S che tanto alle amministrative siamo sempre andati male. Io dico che non possiamo assolverci: dobbiamo decidere ciò che vogliamo fare, essere e ciò che non vogliamo essere. Il nostro giudizio non può essere indulgente”.
“Al ballottaggio abbiamo vinto 12 partite sulle 18 in gara, in cui eravamo protagonisti o da soli o con altre forze politiche. Abbiamo riconfermato quattro sindaci M5S e fra pochi giorni ci saranno i ballottaggi in Sicilia”, ha detto Giuseppe Conte durante l’assemblea congiunta dei gruppi M5S.