Denunciato l’agente picchiatore che compare nei video. Resta in carcere il figlio di Castellino
Ha ormai un nome l’agente picchiatore ripreso nei filmati dei manifestanti sabato scorso a Roma. L’uomo con la maglia grigia che prima si confonde tra gli esaltati che danno l’assalto a una camionetta e poi viene ripreso mentre si accanisce su un manifestante a terra tempestandolo di pugni. I video sono chiarissimi, le accuse dei no vax pure: è un agente infiltrato. E ce n’erano molti altri, è la loro accusa. Le violenze non sarebbero state solo di quelli di Forza Nuova, ma anche dei poliziotti in borghese. L’agente denunciato non c’entra nulla, però, con il dirigente del commissariato Parti che sui social era stato indicato come l’uomo con la maglietta grigia.
Secondo quanto riporta la cronaca di Roma di Repubblica l’agente si è presentato in questura ed è stato segnalato per “percosse”. Ci sarà di sicuro un provvedimento disciplinare. Contro di lui anche un tweet di Sgarbi: “Questo agente in borghese va radiato dalla polizia. Vergogna”.
Intanto c’è la convalida degli arresti dei 12 fermati per i disordini di sabato. Tre persone sono state scarcerate e in due si sono visti confermare il carcere per gli scontri avvenuti durante la manifestazione dei No Green Pass. Disposto il carcere per Fabio Corradetti (figlio della compagna di Giuliano Castellino) e Iorio Pilosio (soggetto con precedenti penali e in cura per schizofrenia). Per Maurizio Bortolucci e Valerio Pellegrino i giudici hanno deciso gli arresti domiciliari e per Gennaro Imperatore l’obbligo di firma 3 volte alla settimana. Arresto confermato anche per Calogero Russello, disoccupato con precedenti per rapina che si era scagliato contro un fotoreporter con un apala da cantiere.
Le inchieste aperte sono due: una per i disordini durante il corteo e una per l’assalto alla sede della Cgil. Castellino e Fiore compariranno oggi davanti ai pm che si occupano di reati contro le personalità dello Stato. Oggi interrogatorio anche per il ristoratore Biagio Passaro, l’ex Nar Luigi Aronica e Pamela Testa.