Di Battista ricomincia da Siena, la città dei banchieri rossi: “Il fascismo è la finanza, mica i No Green Pass”

13 Ott 2021 13:42 - di Lucio Meo

Partirà da Siena, il ritorno in politica di Alessandro Di Battista. Dalla città del Monte Paschi blindato per anni dal Pd, foraggiato dallo Stato e ora in procinto di essere svenduto a Unicredit, la città nella quale qualche giorno fa il segretario di un partito si è fatto eleggere deputato facendo campagna elettorale senza il simbolo del suo stesso partito. Per evitare di perdere voti e poltrona, il caro e democratico Enrico Letta. Oggi il fuoriuscito ex big dei Cinquestelle da Siena lancia il suo anatema contro la grande finanza speculativa, “il vero fascismo, la vera minaccia dei popoli”, spiega in una chiacchierata con La Stampa.

Di Battista e il fascismo finanziario

“Che cos’ è il fascismo ai giorni nostri? Andare in camicia nera per ricordare un regime – grazie a Dio – morto e sepolto? Pronunciare frasi senza senso su fantomatiche ‘pacchie finite’ per provocare i giornali che puntualmente ci cascano? Ma per favore! Oggi il fascismo è l’omologazione al pensiero dominante, è il primato della finanza sulla politica, dei mercati sulla carne e sul sangue delle persone. Oggi fascista è colui che bastona mediaticamente coloro che non sono allineati al pensiero delle élite”, riporta La Stampa, con un ritratto di Alessandro Di Battista, che sull’assalto alla Cgil scrive che è stato fatto da «violenti e coglioni». Ma non fa sconti a nessuno, su Fb. “Se sindacati, partiti (di sinistra?), pseudo-intellettuali e giornaloni si fossero scagliati contro l’abolizione dell’articolo 18, lo sblocco dei licenziamenti, le delocalizzazioni, i salari da fame e la trasformazione della Fiat come oggi si stanno scagliando contro il “presunto” ritorno del fascismo, beh, l’Italia sarebbe un Paese migliore”.

Sulle proteste violente, ha una posizione chiara: “Decine di migliaia di lavoratori, da nord a sud, hanno manifestato contro le politiche del governo di tutti. Vi erano sindacati di base, portuali, dipendenti pubblici, lavoratori che non si sentono rappresentati da nessuno. Hanno protestato e hanno fatto bene a farlo, eppure, da 48 ore è impossibile parlarne. L’unico argomento è Roberto Fiore, un uomo utile al sistema, un neo-fascista ultra-clericale fuggito a Londra anni fa e protetto dai servizi segreti britannici, e chissà se soltanto da loro…”.

Il tour per le piazze italiane dell’ex M5S

Di Battista porterà il tour in diverse città italiane, insieme ad altri attivisti che lo accompagneranno di volta in volta. Un nuovo partito? “Partirò nelle prossime settimane, organizzerò delle tappe per parlare di Politica con la P maiuscola, se dovessero partecipare tante persone vedremo quali saranno le scelte da fare. Per adesso faccio quel che mi piace fare di più e sono sicuro di saper fare: battaglie politiche. Poi si vedrà”.

Le denunce su Siena

“Tutto ciò che è connesso al Monte dei Paschi di Siena ci riguarda direttamente. Quel che è stato fatto in quella banca è torbido. Torbido il suo fallimento, torbido il suo salvataggio, torbido l’utilizzo di denaro pubblico, torbidi i conflitti di interesse, torbido il comportamento della politica, torbido il presunto suicidio di David Rossi. Guardate e condividete! P.S. Presto io e Alessio Villarosa verremo a Siena”, annuncia Di Battista.

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