Distanziamento, Sileri smonta il rigore dell’Iss: «Io saluto con la stretta di mano. Lavarsi basta»
Divieto di stringere la mano? Una regola troppo rigida per il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri che durante l’emergenza-pandemia si è sempre dimostrato ‘ragionevole’ e lontano dagli estremismi sanitari. “Io saluto con la stretta di mano. In effetti la distanza e il non contatto è auspicabile. Però dal punto di vista medico, se tu dai la mano a una persona e ti lavi subito dopo o usi un disinfettante, si dovrebbe stare a posto“.
Sileri: io stringo la mano, basta lavarsi dopo
Parole molto chiare quelle di Sileri, ospite a Un giorno da pecora su Rai Radio 1. Parole di buon senso che mettono in dubbio l’utilità del rigore di Silvio Brusaferro. Il numero uno dell’Istituto superiore di Sanità infatti da detto no al ritorno alla stretta di mano. Sileri non ha negato una risalita del covid e ha ribadito l’efficacia del Green pass. “Credo che un aumento dei casi avverrà in tutta Europa, ma non credo così significativo come nel Regno Unito”. Anche perché – ha sottolineato il sottosegretario alla Salute – noi abbiamo una cosa in più rispetto al Regno Unito: il Green pass. Che non è un ricatto del governo per indurre alla vaccinazione ma uno strumento diagnostico.
“Il Green pass è un ottimo strumento diagnostico”
“Purtroppo è entrata l’idea che il Green pass significhi vaccinazione obbligatoria o indirettamente obbligatoria”, ha precisato Sileri sottolineando che il certificato verde è un’ottimo strumento diagnostico. “Perché chi non si vaccina fa il tampone e l’altissimo numero di tamponi che vengono fatti fa uscire il sommerso di positivi che altrimenti non troveresti. Questo sommerso di positivi viene eliminato perché le persone vengono messe in quarantena. Viene fatto il tracciamento con i loro contatti stretti e questo determina una bassa circolazione del virus. Ecco la differenza tra noi e il Regno Unito“.