Droga dello stupro sul dark web, arrestate 39 persone, anche la sorella di Ornella Muti
C’è anche Claudia Rivelli, 71 anni, attrice e sorella dell’attrice Ornella Muti, fra i 39 arrestati nell’ambito dell’operazione condotta dai carabinieri del Nas sotto il coordinamento del procuratore aggiunto di Roma Giovanni Conzo in relazione al traffico di droghe sintetiche acquistate dall’estero sul web o sul darkweb. in particolare la cosiddetta droga dello stupro.
Per lei e altri dieci sono stati disposti gli arresti domiciliari mentre per altre 28 persone la detenzione in carcere.
La sorella di Ornella Muti era stata già arrestata lo scorso 15 settembre dopo che nella sua abitazione in via della Camilluccia, a Roma, gli agenti della Polaria di Fiumicino avevano trovato e sequestrato tre flaconi contenenti complessivamente un litro di sostanza Gbl, conosciuta come la “droga dello stupro”.
Durante l’udienza per direttissima, la sorella di Ornella Muti si era difesa dicendo di aver spedito la sostanza al figlio a Londra “perché lui la usa per pulire la macchina, io invece lo uso per pulire l’argenteria“.
Claudia Rivelli è accusata di importazione e cessione di sostanze stupefacenti perché “illecitamente dall’Olanda, con cadenze trimestrali, importava vari flaconi di Gbl provvedendo a inviarne parte al figlio residente a Londra dopo averne sostituito confezione ed etichetta riportante indicazione ‘shampoo’ in modo da trarre in inganno la dogana” come si legge nel capo di imputazione.
“Quello che a prima vista apparirebbe come un traffico ‘di nicchia’, devoluto solo ad alcuni ‘amanti’ del settore, si è rivelato essere molto più esteso ed alimentato da pressanti richieste dei consumatori”, scrive la magistratura romana nell’ordinanza che ha portato ai 39 arresti nell’ambito dell’operazione condotta dai carabinieri del Nas sul traffico di droghe sintetiche acquistate dall’estero sul j o sul darkweb.
“Le indagini hanno svelato il modus operandi adottato per l’importazione dall’estero delle pericolose droghe. Più specificatamente – scrive il gip Roberto Saulino – una prima modalità prevede l’ordinazione on line, il pagamento e la ricezione di spedizioni direttamente dai fornitori esteri”.
Le intercettazioni “sulle utenze in uso ai principali protagonisti del gruppo della famiglia romana hanno consentito di far luce anche su un modus operandi alternativo, anche se certamente più classico – scrive ancora il magistrato nell’ordinanza. – In seguito ai sequestri operati tra ottobre e novembre 2019 si coglievano dalle intercettazioni e dal rinvio al diffuso utilizzo di chat criptate, i riferimenti organizzativi a viaggi all’estero, verso la Germania e la Spagna, effettuati per provvedere al trasporto degli stupefacenti, che venivano quindi importati in Italia utilizzando anche la pericolosa tecnica degli ovulatori”. Cioè dei corrieri che si prestano ad ingoiare gli ovuli contenenti la droga.