Elezioni caos a Roma: schede sbagliate, dati mancanti e silenzio violato dai fans della Raggi
Roma, Capitale del caos, anche nei giorni delle elezioni. E dei “furbetti”, come denuncia il Codacons: “Da esponenti di liste collegate a Virginia Raggi, vengono inviati, in queste ore, messaggi elettorali tramite WhatsApp ai cittadini per influenzare le elezioni a Roma”. Nella giornata di ieri è così partita un esposto a procura di Roma e Garante per la privacy. Oggi, ultimo giorno di voto, si vedrà se il silenzio elettorale sarà davvero rispettato da tutti.
I messaggi Whatsapp dalle liste della Raggi
“Nella giornata odierna abbiamo registrato segnalazioni da parte di utenti che hanno ricevuto tramite WhatsApp messaggi inviati da movimenti politici che appoggiano la sindaca Virginia Raggi con cui si invitano i cittadini a recarsi alle urne – spiega il Codacons – Messaggi in cui compare il simbolo del movimento che appoggia Virginia Raggi e che rappresentano una indebita pressione sui romani chiamati ad esprimere la propria preferenza, in un momento in cui vige il silenzio elettorale”.
Roma, problemi di schede elettorali sbagliate
In molti seggi è stato il caos già nella prima mattinata di ieri. Nel III municipio di Roma sono comparse schede elettorali sbagliate, con i nomi dei candidati del XIV municipio. Per questo inconveniente, all’apertura dei seggi i cittadini non potevano votare. Nel IV municipio invece, il seggio 2301 è stato chiuso e poi riaperto dopo che una cinquantina di elettori avevano già votato, ma sulle schede di un altro municipio. In mattinata, invece, all’apertura dei seggi in diversi municipi della Capitale mancavano presidenti e scrutatori. Perfino i dati sulle affluenze sono arrivati con più di un’ora di ritardo rispetto a tutte le altre principali città d’Italia coinvolte nel voto.
Anche un malore del presidente in un seggio
Voto bloccato e caos in un seggio di Roma del Municipio II. Dalle 12.30 circa e per una buona mezz’ora non è stato possibile votare nella sezione 021 del seggio all’interno del liceo Righi, in via Campagna 63. ”Il presidente del seggio si è sentito male – racconta all’Adnkronos uno degli elettori della sezione – ed è stato accompagnato in ospedale da un altro scrutatore. Non essendoci il numero minimo legale di scrutatori ed in attesa di un sostituto presidente, non è stato possibile votare. ‘Passi nel pomeriggio o domani’, ci hanno detto”. Le operazioni di voto sono riprese solo verso l’una con l’arrivo di un sostituto presidente.