FdI: dopo il fango dei media, il delirio della Ventura: «La Meloni è più pericolosa di Salvini»
«Giorgia Meloni più brava, ma più “cattiva”» e Matteo Salvini un «bamboccione, anche se senza scrupoli». Dipendesse dalla politologa Sofia Ventura, la disfida tra i due leader per la categoria del “meno peggio” se la sarebbe già aggiudicata quello della Lega. Tutta colpa, ha spiegato in un’intervista a Repubblica, della «contraddizione irrisolta» e del «rapporto molto ambiguo» della leader dei Fratelli d’Italia «con il fascismo e (addirittura, ndr) con il nazismo». Che dire? Una volta si sarebbero definite parole in libertà, oggi si chiamano analisi e trovano spazio sui giornaloni nazionali. E a riprova di cotanto ragionamento, la Ventura cita un tweet della Meloni in cui definisce Salvo D’Acquisto «un eroe italiano».
La politologa intervistata da Repubblica
Proprio così. Credete di stare su Scherzi a parte? No, è tutto vero perché, spiega la studiosa, «lei (Giorgia, ndr) non dice» che «venne assassinato dai nazisti».Un’argomentazione davvero convincente, non c’è che dire. È come se Nicola Zingaretti o Stefano Bonaccini citassero Aldo Moro senza accennare ai suoi carnefici delle Brigate Rosse e qualcuno li accusasse per questo di coltivare nostalgia per i gulag sovietici. Ridicolo, no? Ma la Ventura dimostra sommo sprezzo. Lo stesso quando dice che la Meloni «ha equiparato la prima e la seconda guerra mondiale, come se fossero uguali, come se nella seconda non ci fosse stata la Shoah». Dove e quando l’avrebbe fatto? E poi che cosa significa «equiparare»?
Ventura: «Media troppo indulgenti con la leader di FdI»
Ma l’arrampicata sugli specchi della Ventura è davvero ardita. E prosegue fino a fare della provenienza della «sezione di Colle Oppio» una colpa da lanciare addosso alla Meloni. «L’intelaiatura del suo partito – dice – è ancora quella da ex Msi». E allora? Ha mai sentito parlare di concetti come storia, identità, radici. Forse sono proprio questi a dare fastidio perché è grazie ad essi che ancora resiste qualche argine al dilagare dell’indifferentismo tipico del pensiero unico. Ma dove la Ventura il muro del ridicolo lo sfonda addirittura è quando, sempre riferendosi alla Meloni, asserisce che «il sistema mediatico è stato troppo indulgente con lei». Strano, ci era parso di capire che quello stesso sistema avesse attivato la macchina del fango contro FdI e la sua leader a due giorni dal voto. Forse la politologa non se n’è accorta. Non resta, a questo punto, che calare un pietoso sipario.