Forza Nuova, sì allo scioglimento. La sinistra non vota la mozione di destra contro tutti gli estremismi
Il governo ha il sostegno parlamentare per sciogliere Forza Nuova. È questo il significato politico del voto incrociato che ha portato la Camera ad approvare le due mozioni presentate per dare applicazione alla XII Disposizione finale della Costituzione in materia di «divieto di riorganizzazione del disciolto partito fascista». Su entrambe l’esecutivo governo si era rimesso all’aula. L’assemblea ha votato due provvedimenti. Il primo era a firma Serracchiani, Crippa, Boschi, Fornaro e Muroni. Il secondo recava la firma dei capigruppo Molinari, Occhiuto, Lollobrigida, Marin e Lupi, per parti separate. Respinta, invece, la mozione a firma del deputato Cabras ed altri sulla quale il governo aveva dato parere negativo.
Meloni: “Perché la sinistra non ha votato la nostra mozione?”
“La Camera ha approvato la mozione di Fratelli d’Italia e del centrodestra per condannare ogni tipo di violenza e contrastare tutte le realtà eversive, nessuna esclusa. Estrema destra, estrema sinistra, centri sociali e black block, no Tav, organizzazioni anarco-insurrezionaliste e legate al radicalismo islamico impegnate nella propaganda antisemita contro lo Stato d’Israele. Il Pd, il M5S e tutta la sinistra si sono astenuti. Perché non hanno avuto il coraggio di votarla insieme a noi? Di cosa hanno paura? Di perdere il sostegno della sinistra più radicale, di chi inneggia alla distruzione dello Stato d’Israele, occupa i beni pubblici abusivamente e devasta le città? Pretendiamo una risposta chiara”, dichiara il presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.
Il tweet di Letta: «Nessun passo indietro su Forza Nuova»
Nella votazione al dispositivo i sì al testo a prima firma Serracchiani sono stati 225, 198 gli astenuti e 1 no. La mozione a prima firma Molinari ha avuto 193 sì, 224 astenuti e 3 no. «Alla Camera abbiamo appena approvato la nostra mozione che chiede di sciogliere Forza Nuova», è corso a tuittare Enrico Letta. Una fretta dovuta alla necessità di spegnere le polemiche circa il “passo indietro” imputato al Pd al Senato dopo aver trasformato la mozione in un ordine del giorno. La differenza è evidente: la mozione impone al governo un obbligo giuridico, l’odg un vincolo morale.
Il comunista Fratoianni non vota contro le dittature rosse
«È la prima volta di una condanna unanime e di una richiesta di scioglimento anche dai banchi di Fratelli d’Italia – ricorda il deputato dem Emanuele Fiano -. È un risultato importante, che non guarda al passato ma al futuro di un Paese normale. È un grande risultato». Chi invece è soddisfatto per la votazione sullo scioglimento di Forza Nuova, ma non sul contenuto della mozione del centrodestra di condanna di ogni totalitarismo è Nicola Fratoianni, il segretario di Sinistra Italiana. «Ho votato contro la mozione del centrodestra», ha ammesso. Perché, a suo dire, «la buttava in caciara». In realtà, perché è comunista. E, si sa, per i comunisti di pericoli per la democrazia ce n’è uno solo.