G20, Draghi punta sull’ottimismo per Covid, clima, tasse. Ma avverte: serve collaborare
Il G20 parte tra ritardatari, mascherine e selfie naif che stemperano la rituale rigidità del cerimoniale istituzionale. Poi il discorso di benvenuto di Draghi rimette tutto nei canali dell’ufficialità con un ecumenico discorso d’avvio del summit che esalta cooperazione e «multilateralismo: l’unica risposta possibile – ha esordito il premier in apertura dei lavori – con cui guardare al futuro con ottimismo». Eppure, l’accordo sul clima, grande tema al centro del vertice, appare pericolosamente in bilico, per l’irremovibilità della Cina sui tempi per portare a zero le emissioni. Il 2050 è la data ultima per Europa e Stati Uniti. Dieci anni più tardi per Pechino. Russia. India e Arabia Saudita.
G20, il discorso d’apertura di Draghi: «Guardare al futuro con ottimismo»
Un discorso, quello con cui Draghi ha aperto la prima sessione di lavori su Economia e salute globale del G20 di Roma, rivolto alla «comunità» planetaria. E incentrato sulla necessità di collaborazione e muto soccorso. Scambio e confronto. «Cari colleghi – ha esordito allora il premier – è un piacere darvi il benvenuto oggi a Roma per questo Vertice del G20. Innanzitutto, vorrei dire che è splendido vedervi tutti qui, dopo alcuni anni difficili per la comunità globale. Abbiamo affrontato il protezionismo. L’unilateralismo. Il nazionalismo. La pandemia ci ha tenuti distanti. E lo ha fatto con tutti i nostri cittadini». Ma, prosegue il “padrone di casa” del summit, «è possibile guardare al futuro con ottimismo. Ma non dobbiamo fare errori. Il multilateralismo è la migliore risposta ai problemi che affrontiamo oggi. Per molti versi, è l’unica soluzione possibile. Dalla pandemia, al cambiamento climatico. A una tassazione giusta ed equa – ha aggiunto Draghi a stretto giro – fare tutto questo da soli, semplicemente non è un’opzione possibile».
Draghi al G20 apre i lavori esortando al «multilateralismo: è l’unica risposta possibile»
Dunque, dalla pandemia ai suoi drammatici risvolti sull’economia, il premier traccia un bilancio che prosegue sul crinale delle prospettive future a cui guardare con fiducia e speranza. «A circa due anni dall’inizio della pandemia – sottolinea il Presidente del Consiglio – possiamo finalmente guardare al futuro con più ottimismo. Campagne vaccinali di successo e azioni coordinate da parte dei governi e delle banche centrali hanno permesso la ripresa dell’economia globale – ha affermato ancora il premier –. Molti dei nostri Paesi hanno lanciato dei piani di ripresa per dare impulso alla crescita. Ridurre le diseguaglianze. Promuovere la sostenibilità. Insieme, stiamo costruendo un nuovo modello economico: e tutto il mondo ne beneficerà».
Covid e vaccini, ripresa economica e tassazione internazionale: i temi del discorso d’apertura
«Come presidenza del G20, l’Italia ha lavorato per promuovere una ripresa più equa», ha sottolineato quindi il premier. «Il Global Health Summit di Roma ha visto Paesi e aziende impegnarsi generosamente per fornire vaccini ai Paesi più poveri: dobbiamo essere sicuri di onorare le promesse». E ancora: «Abbiamo raggiunto un accordo storico per un sistema di tassazione internazionale più equo ed efficace», ha spiegato Draghi. «Abbiamo supervisionato l’allocazione di 650 miliardi di dollari come nuovi Diritti Speciali di Prelievo. E abbiamo promosso la possibilità di redistribuirli ai Paesi che ne hanno più bisogno», ha poi aggiunto entrando nel merito delle iniziative intraprese. Che poi, in conclusione, commenta chiosando: «Questi risultati ci ricordano con forza i risultati che possiamo raggiungere insieme. Ci devono incoraggiare ad essere altrettanto ambiziosi in tutte gli ambiti in cui lavoriamo insieme», ha sottolineato ancora il premier. Puntando, dall’incipit alle conclusioni del suo discorso inaugurale, su inclusività e collaborazione.