Grillo già consola la Raggi e “minaccia” i romani: se non votate per lei ne pagherete le conseguenze
Grillo consola la Raggi in anticipo. E per farlo arriva addirittura a “minacciare” i romani. Ai quali manda a dire: «Se non voterete per lei, ne pagherete le conseguenze»… Al via il silenzio elettorale. Da oggi niente comizi. Basta polemiche. La politica osserverà 24 ore di stop in vista dell’appuntamento con le urne per le elezioni Amministrative che si terranno domenica 3 e lunedì 4 ottobre. Tante le sfide in campo. Su tutte l’agone per la conquista del Campidoglio, che vede la sinistra a Roma spacchettata su tre fronti: con Roberto Gualtieri (centrosinistra), Carlo Calenda (Azione) e Virginia Raggi (Movimento 5 Stelle) contendersi l’ambito traguardo con Enrico Michetti, candidato del centrodestra unito. E mentre i competitor si preparano alla sfida, Beppe Grillo torna a parlare. E a tirare la volata – con i suoi, rituali toni e modi al limite del grottesco – alla sua prescelta.
Grillo tira l’ultima, disperata volata alla Raggi
Non solo. Come sottolinea oggi anche Il Giornale, il bis della candidatura grillina della Raggi nella capitale compie un primo prodigio. Pur di sostenere la faticosa ri-proposta della Raggi, il M5S compie l’impensabile: riunire su un palco Giuseppe Conte, Luigi Di Maio e in videocollegamento il comico genovese. Un terzetto ai ferri corti, e non da oggi, alle prese non certo con una ricucitura dello strappo (lo sgarro c’è stato. E la lacerazione è sotto gli occhi di tutti). Ma con una sorta di tregua armata. Forzata quando esclusivamente apparente. E siglata dopo mesi di accuse e insulti. Ultimatum e liti sanguinose, che hanno animato il Movimento: terreno di scontro di attivisti e parlamentari in fuga e un contro l’altro armati…
Grillo, per sostenere la Raggi prova persino a “minacciare” i romani?
Un campo minato, quel palco forzatamente condiviso, in cui Grillo si è mosso con la solita veemenza dialettica. E dove, intervenendo da remoto, il padre nobile della galassia pentastellata ha puntato l’indice sugli elettori capitolini. Che il comico genovese ha ammonito dicendo: «I romani devono capire che la Raggi ha messo le basi per qualcosa che deve continuare. Se poi voteranno in altro modo ne sconteranno le conseguenze». In altre parole: o votate per Virginia o rischiate il baratro. In realtà, però l’unica a dover temere la debacle è proprio la Raggi. E questo, una vecchia volpe come Grillo lo sa bene. Anche se sembra dimenticare bagarre e fronde interne che hanno contribuito a dilaniare il M5S già vittima di una pesante emorragia di consensi, seguite alla proposta di una nuova candidatura della sindaca uscente…
Un modo, forse, per far ricadere le responsabilità di una sconfitta su Conte
Ma tant’è. Grillo è probabilmente assai consapevole del fatto che il Movimento sub-affittato a Conte, rischia di non arrivare al ballottaggio nelle altre principali città in cui ha presentato un proprio candidato: con Torino e Milano in capo alla lista delle possibili sconfitte. E forse, proprio per questo, sceglie di puntare su Roma. Una competizione elettorale che, in caso le cose dovessero andare male, ricadrà soprattutto su Giuseppi, che non sappiamo quanto disponibile possa essere a fare da capro espiatorio di fronte al primo eventuale flop elettorale della sua “era” movimentista, appena inaugurata.
Grillo “consola” la Raggi in anticipo. E Giuseppi?
Grillo, però, disponibilità contiane o meno, punta su questa interpretazione dei dati. E, temendo la sconfitta, invece di offrire una rete di salvataggio al nuovo leader incaricato, salva aprioristicamente la Raggi. Che rassicura su un futuro possibile anche dopo la sconfitta, mandandole a dire: «Sei stata proposta come membro del comitato di garanzia, tu non sparirai nel caso non vincessi le elezioni. Avrai sempre un ruolo nel Movimento»… Lo stesso può dirsi anche per Conte? Presto per dirlo. Forse però così tanto per formulare almeno il curioso quesito…