I leghisti della Bestia sono peggio dei brigatisti: l’assurda tesi di Concita e compagni su La7 (video)

4 Ott 2021 15:38 - di Redazione
Concita De Gregorio

Un teatrino retorico per mettere l’aureola ai terroristi anni Settanta e condannare all’inferno Luca Morisi, ideatore della Bestia. Assurdo ma vero. Il tutto andato in scena a In Onda, con gli ospiti del duo Concita De Gregorio e David Parenzo. Si parla dell’apparato comunicativo della Lega, giusto per rispettare il silenzio elettorale.

Galimberti: i terroristi almeno avevano un’ideologia

E il filosofo Umberto Galimberti la spara grossa a proposito di odio che pervade la società. Come negli anni Settanta? Ma quando mai. I brigatisti anni Settanta avevano almeno una ideologia alle spalle, per quanto esecrabile, gli odiatori da tastiera fomentati dalla Bestia no. Che se ne conclude? Che i terroristi delle Br erano molto meglio di chi, come Morisi e Salvini, fanno propaganda sui social.

Concita De Gregorio: chi faceva azioni con una pistola in mano rischiava la morte, l’odiatore da tastiera cosa rischia?

Concita De Gregorio arriva subito a supporto della stravagante tesi di Galimberti. Secondo la conduttrice quando uno arriva pistola in pugno almeno ha la possibilità di essere a sua volta ucciso. Sui social invece che rischi corre chi si arma di insulti e aggredisce l’avversario? “Mica rischia di morire chi aggredisce sui social”, chiosa Concita. Insomma Concita si dimentica di un piccolo particolare: se tu vai ad ammazzare una persona inerme sei un assassino. Punto. E non sei neanche lontanamente paragonabile, sul piano morale, a chi mette alla gogna un’altra persona sui social. Spregevoli personaggi, gli haters. Ma appare assi singolare utilizzarli per dire che i brigatisti quasi quasi erano meglio.

Marianna Aprile: il terrorismo era circoscritto, oggi l’odio pervade la società e mi preoccupa di più

Marianna Aprile, pure lei di sinistra, quando è il suo turno, chiude il cerchio: il terrorista rischiava la vita – afferma – “mentre adesso questa carica di violenza è pervasiva, non è mica solo un episodio, non è circoscritto, quindi mi preoccupa di più”.

Ed eccola, bell’e pronta, la conclusione del dibattito su Morisi, la Bestia, Salvini, i veri seminatori di odio: loro sono peggiori dei brigatisti, salvati da un’ideologia che si fa ancora fatica a condannare e anzi che viene utilizzata in modo clamoroso per creare attorno a dei criminali un alone di romantico idealismo.

 

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