Il delirio di Gramellini: “Rachele Mussolini votata per sua nonna, la Meloni faccia come Tolkien”

7 Ott 2021 8:46 - di Lucio Meo

“Rachele Mussolini non si è candidata per il suo cognome? Allora per il suo nome, quella della nonna… Se un partito candida una persona che si chiama Mussolini e questa persona è la nipote di Mussolini, lo fa solo per attrarre i voti di chi rimpiange Mussolini…”. Il delirio di Massimo Gramellini, questa mattina, sul “Corriere“, Massimo Gramellini, nella sua rubrica “Il caffè”, con titolo “Donna Rachele”, ignora completamente le lunghe interviste rilasciate dalla candidata più votata a Roma, nelle quali ricordava i suoi cinque anni di lavoro duro di opposizione alla Raggi, chiedeva di superare i pregiudizi sul cognome e sosteneva di non aver mai fatto il saluto romano.

Gramellini, che delle interviste evidentemente legge solo i titoli, preferisce concentrarsi solo sulla frase in cui Rachele dice che affrontare il tema del fascismo in una intervistina forse è riduttivo e si presterebbe a equivoci. Poi, con uno spericolato ragionamento su Tolkien, che occhio e croce sembra aver scoperto qualche istante prima di scrivere su Google, parla dell’anello che la Meloni dovrebbe togliersi per liberarsi della storia, altrimenti resterà nell’angolo.

Gramellini, Tolkien e Mussolini

“Uno dei libri più amati dalla comunità di Giorgia Meloni e Rachele Mussolini jr. è ‘Il Signore degli Anelli’ di Tolkien. Entrambe ricorderanno senz’altro che l’eroe della saga non rischia la pelle per conquistare qualcosa, ma per sbarazzarsene. Lo abbiamo sperimentato un po’ tutti nella vita: si evolve solo rinunciando, anche dolorosamente, a un pezzo del proprio passato. L’Anello dei Fratelli (e delle Sorelle) d’Italia è il legame ambiguo con il fascismo. Se lo gettano via, perdono un consistente pacchetto di voti e di candidati che parlano a braccio (teso)”. Battutona a parte, Gramellini, se non arriva a sostenere che portare il cognome Mussolini sia apologia di fascismo e che andrebbe fatta una legge per non candidarla, poco ci manca.

Anche “La Stampa” processa la candidata di FdI

Anche “La Stampa” apre un’edizione del quotidiano diretto da Massimo Giannini – lo stesso degli insulti a Giorgia mamma che aveva ‘prodotto’ sua figlia – con tantissimo piombo dedicato al tema del fascismo in Fratelli d’Italia. Nelle pagine seguenti, ben due pagine ospitano le grida di allarme sui fascisti, con foto di Rachele che scherza sul 25 aprile su Fb, l’opinione della partigiana che parte dalla Mussolini per sostenere che “i fascisti sono qui, in mezzo a noi, nei ranghi di un partito guidato da una leader capace come Giorgia Meloni”. Il tutto, con scavi degni di Pompei di ricerca archeologica di vecchi post sui social di personaggi minori per arrivare a sostenere la teoria dell’uomo, anzi, della donna nera che avanza. In the name of nonna, nel nome della nonna.

 

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