Il Pg della Cassazione (fratello di un senatore Pd) chiede di tagliare lo stipendio al giudice no Green Pass
Il Procuratore Generale Giovanni Salvi, fratello del senatore del Pd, Cesare Salvi, ha chiesto ai consiglieri del Consiglio Superiore della Magistratura, la sospensione dalle funzioni e dallo stipendio per il giudice della corte d’appello di Messina Angelo Giorgianni.
La misura cautelare disciplinare è stata chiesta al Csm dal procuratore generale della Cassazione a seguito delle dichiarazioni rilasciate, durante la manifestazione no green pass di sabato scorso a Roma, da Giorgianni.
E ora la sezione disciplinare del Csm dovrà esaminare la richiesta il prossimo giovedì in un’udienza a porte chiuse.
Intanto a palazzo dei Marescialli, dopo la sollecitazione della corrente di sinistra dei magistrati Area, – Giuseppe Cascini, Elisabetta Chinaglia, Alessandra Dal Moro, Mario Suriano e Giovanni Zaccaro – per valutare “l’impatto” che le condotte del giudice hanno avuto “sulla percezione della sua indipendenza quale magistrato”. è stata anche aperta una pratica in Prima commissione – quella che si occupa di accertamento dei casi di incompatibilità – per valutare se sussistano gli estremi per un licenziamento per incompatibilità ambientale e funzionale.
La ministra della Giustizia, Cartabia, ha incaricato gli ispettori di svolgere accertamenti sul caso.
Giorgianni ha annunciato nei giorni scorsi l’intenzione di lasciare la magistratura per andare in pensione dal prossimo gennaio.
Ma cosa imputa la corrente di sinistra della magistratura e il Procuratore Generale Giovanni Salvi, fratello del senatore del Pd, Cesare Salvi, a Giorgianni?
“Oggi il popolo sovrano reclama giustizia per i morti che hanno causato, per le privazioni, per la sofferenza, e noi per loro vogliamo un processo, una nuova Norimberga“, aveva detto, fra l’altro, Giorgianni.
Secondo la giunta messinese dell’Associazione Nazionale Magistrati, a cui si è associato anche il presidente Giuseppe Santalucia, “si può anche esprimere un’opinione che sia contro il green pass, ma ci sono espressioni che secondo noi superano quel senso di equilibrio e di sobrietà. Ci sono state espressioni non necessarie che hanno un fortissima carica di suggestione che possono creare molta inquietudine e sconcerto soprattutto se provengono da un magistrato, come sta già avvenendo”.
Di qui la decisione di “processare” Giorgianni per lasciarlo senza stipendio e cacciarlo dalla magistratura.