Il retroscena. Gianni Letta ha un piano segreto per il dopopartita del Colle: è contro i sovranisti
I retroscenisti sono all’opera. Soprattutto quando si parla di Silvio Berlusconi, rientrato in pista dopo il voto nel ruolo di collante della coalizione. Obiettivo: rinsaldare Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia anche il vista della partita cruciale del Quirinale.
Il piano ‘segreto’ di Letta: scaricare i sovranisti
Secondo Repubblica, però il discreto Gianni Letta, amico e consigliere di una vita del Cavaliere, starebbe lavorando a un piano b da far decollare dopo la partita quirinalizia. Che prevede un nuove asse con il premier a discapito degli alleati. Non a caso è Letta junior a tenere in link diretto con Draghi e a dettare la linea politica dei tre ministri forzisti.
Berlusconi lavora a testa bassa per il Colle
Fino al 18 gennaio – riporta Repubblica – Berlusconi “ha soltanto un piano A: diventare, a dispetto di tutto e tutti, presidente della Repubblica. E per farlo deve tenere unito il centrodestra e difenderlo da sbandate centriste”. Per questo ha dato i via libera a un vertice con i ministri dei Lega e Forza Italia, assieme a Salvini. E tiene rapporti ottimi a tutto campo. Si racconta – riporta sempre il quotidiano – che nella sua campagna abbia raggiunto addirittura un imbarazzato Giuseppe Conte.
Il Cavaliere giocherebbe su più tavoli
Ma questa linea durerà al massimo fino al massimo fino all’eventuale quarto scrutinio. Poi, svanito il sogno del Quirinale , si aprirà un’altra partita, ragiona il quotidiano di Piazza Indipendenza. “C’è chi teme un fallo di reazione di Berlusconi, dettato dalla sconfitta nella corsa al Colle. Ma il leader azzurro gioca su più tavoli. Con la mano destra organizza un vertice con la Lega, con la sinistra garantisce la navigazione serena del governo Draghi”.
Blindare Draghi al governo per frenare i sovranisti
Ed è proprio Gianni Letta a poter garantire a Berlusconi uno scenario alternativo alla coalizione con Salvini e Meloni dopo la partita quirinalizia. Forte dei rapporti ottimi con Draghi, che vengono da lontano. Da quando Letta era a Palazzo Chigi come sottosegretario e l’attuale premier guidava prima Bankitalia, poi la Bce. Grazie all’ala governista di Forza Italia Berlusconi può sostenere Draghi al Colle, ma può essere determinante per anche per decidere un altro Capo dello Stato. E blindare l’esecutivo dell’ex banchiere centrale, frenando così l’eventuale spinta elettorale dei sovranisti. Questo il piano b. Ed è per questo che i tre ministri azzurri scalpitano per far cambiare rotta al partito e “offrire” alla coalizione una guida più moderata. E si preparano – secondo Repubblica – a portare al tavolo con Berlusconi e Salvini la linea limata da Letta della fedeltà a Draghi nel nome del bene del Paese.