La Rai vuole il canone anche per cellulari e tablet. Meloni: «Tassa inaccettabile, daremo battaglia»
“Canone Rai anche sui cellulari e i tablet? Noi diciamo no”. In queste ore su Facebook, FdI rilancia la notizia del progetto di viale Mazizni. «Irricevibile la proposta dell’ad della tv di Stato nominato da Draghi, Carlo Fuortes, di far pagare anche i cittadini che utilizzano device diversi dalla tv per vedere la programmazione del servizio pubblico. Di fatto, sarebbe un aumento mascherato del canone Rai che andrebbe a pesare su ogni singolo italiano che possiede uno smartphone”. Lo afferma Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia.
“Ricordiamo, infatti, che oggi il canone inserito nella bolletta elettrica -ricorda la leader di Fdi- è dovuto una sola volta per nucleo famigliare e non per apparecchio posseduto. Fdi contrasterà questa proposta in tutte le sedi perché è inaccettabile. Soprattutto in questo momento di crisi economica, mettere ancora le mani nelle tasche degli italiani”.
L’ad Fuortes aveva definito in audizione in Commissione di Vigilanza, il canone Rai “un’imposta incongrua, rispetto ai grandi impegni che Rai ha nella gestione dei compiti di servizio pubblico”. Insomma, ha chiesto esplicitamente di avere altre risorse per un carrozzone pubblico che finora è diventato lo strumento di una parte politica. Basta vedere l’assenza di informazioni sull’inchiesta dei fondi venezuelani al M5s, oscurati completamente dati tg di viale Mazzini.
Fuortes vuole il canone Rai non solo per la tv
L’idea avanzata dall’amministratore delegato Carlo Fuortes non è in realtà una novità assoluta dalle parti di viale Mazzini: era già stata valutata nel 2012, finendo però archiviata da un mare di polemiche, dato che ci fu una vera e propria ribellione da parte dei cittadini.
i numeri dicono che è scarsa l’utenza di Raiplay: su 22 milioni di abbonati e i ricavi sono un miliardo e settecento milioni di euro. Solo 3 milioni di italiani utilizzano l’app di viale Mazzini. “Speriamo che facciano pagare solo quelli che davvero la utilizzano – ha dichiarato Calzolari – intanto ci sono arrivati migliaia di commenti contrari. Considerando che il canone è stato abolito da molti paesi, siamo sicuri che tassare smartphone e tablet sia la cosa giusta?”.
In un servizio di Striscia la notizia, l’ipotesi di Fuortes è stata affondata. “Già siamo il fanalino dell’Europa per l’uso di internet – ha detto Marco Camisani Calzolari – e questo certo non aiuterebbe”. Sarebbe insomma l’ennesimo iniquo balzello per le famiglie italiane.