La Russa: «Almirante nel ’70 tolse dalle sedi del Msi i riferimenti nostalgici. La sinistra si copre di ridicolo»
«La sinistra deve riempire un vuoto, sono rimasti senza una tesi politica da sostenere. Non hanno più valori né battaglie da combattere, così agitano lo spettro del fascismo». Il senatore di Fratelli d’Italia, Ignazio La Russa in un’intervista a La Verità smonta le accuse della sinistra dopo l’inchiesta di Fanpage. «Il peggiore dei razzismi è quello ideologico: chi non la pensa come la sinistra è un reietto, da attaccare con tutti i mezzi». La Russa spiega che Giorgia Meloni «ha fatto benissimo a mettere un punto fermo sulla questione, anche se in un Paese civile non sarebbe necessario: parole chiare e nette sono già state dette, le scelte sono già state fatte».
La Russa ricorda la circolare di Almirante
Poi fa un excursus. «1970. Circolare di Giorgio Almirante: “Devono sparire dalle sedi del Movimento sociale italiano i riferimenti nostalgici, deve essere abolito qualsiasi segno esteriore di nostalgismo”. Era il 1970. E poi il 1995 con Gianfranco Fini, quando abbiamo fatto i conti con il fascismo. Basta rileggere le tesi di Fiuggi: tra le altre cose, si rende onore ai partigiani bianchi che, a differenza di quelli rossi, lottarono per un ideale di libertà, non per una dittatura terribile come quella comunista. Figuriamoci se Giorgia Meloni, che è figlia di una generazione successiva, ha bisogno di ribadire certe cose».
«Quando andranno a ricercare gli adoratori di Stalin e Tito nella sinistra?»
A quel punto il giornalista de La Verità gli dice: “Molti vostri esponenti non hanno avuto problemi a definirsi «camerati» né a sfoggiare il saluto romano”. La risposta di La Russa è chiara: «Molti? Certamente no. In ogni caso non deve più succedere. Ma secondo lei, questo può avere un’incidenza sulla linea politica del nostro partito? Qualcuno si informa sui nostri rapporti con la comunità ebraica, che apprezziamo e che io a Milano frequento abitualmente? Qualcuno si informa sul fatto che da parte nostra mai è stata pronunciata una parola di razzismo? Se pensano che Fratelli d’Italia intenda ricostituire il partito fascista, ce lo devono dire e si coprirebbero di ridicolo. Tutte queste posizioni sono molto più chiare da parte nostra che da parte della sinistra: andate a guardare come certe frange di quel mondo giudicano l’ebraismo. Quando mandano lì un microfono nascosto? E quando andranno a ricercare gli adoratori di Stalin e di Tito nella sinistra?».
La Russa: «La gente non vuole più fare il sindaco»
Nel corso dell’intervista si parla anche dei risultati delle amministrative. “I candidati del centrodestra sono improvvisati”, è stata l’accusa. «Improvvisati no». risponde La Russa. «Tardivi sicuramente sì: non hanno avuto il tempo necessario, anche se Michetti è riuscito comunque a essere in testa nei risultati del primo turno. A Roma e Milano, il problema è stato quello di aver proposto inizialmente candidati che non si sono rivelati tali, ma ballon d’essai che hanno rinunciato alla candidatura quando tutta la coalizione aveva deciso di convergere su di loro». Come spiega il ritardo? «La gente non vuole più fare il sindaco, quindi onore a chi si è candidato…».
«La Raggi? È l’unica grillina a essersi difesa…»
E sull’astensionismo spiega: «C’è un generale allontanamento dalle scelte politiche, non è un fenomeno nuovo. Ma c’è anche una disaffezione dovuta al fatto che da anni i governi nazionali prescindono dal voto popolare: lo hanno reso, agli occhi di alcuni, del tutto inutile. Alle amministrative, poi, c’è una minore attenzione degli elettori». E infine spezza “una lancia in favore di Virginia Raggi“. «Non per quello che ha fatto, su cui mantengo le mie riserve, ma come persona e come combattente: è l’unica candidata grillina a essersi difesa, nonostante gli attacchi del Pd e di una buona parte dei suoi. È stata brava…».
«Meloni? La sua priorità è dare all’Italia un governo non di sinistra»
E infine, Giorgia Meloni è pronta per guidare la coalizione e un governo di centrodestra? «Sicuramente è in grado. Se è pronta lo verificheremo con i fatti e con i voti, alle elezioni. Lo ha fatto Giuseppe Conte, figuriamoci se non può farlo lei che ha molta più capacità e sensibilità politica. Fare il primo ministro è un obiettivo eventuale, la sua priorità è dare all’Italia un governo non di sinistra».