La Ue dice no ai muri di confine per bloccare i clandestini. Ma in Europa le barriere già ci sono
I muri, barriere di contenimento dell’immigrazione clandestina, sono stati al centro della seconda giornata del Consiglio europeo. Molto accesa al discussione tra i 27 leader, che si è conclusa con il no della presidente Ursula von der Leyen al finanziamento dei muri di confine. D’accordo anche il nostro premier Mario Draghi.
La presidente Ue: no al finanziamento dei muri
“Si è parlato di infrastrutture fisiche. Ma sono stata molto chiara. Sul fatto che non ci saranno finanziamenti di reticolati di filo spinato o muri“. Parola di lady Europa che ha respinto la richiesta di alcuni paesi dell’Est di costruire muri di contenimento al confine esterno dell’Ue. Per afforzare il controllo del traffico di migranti irregolari. La ‘guerra dei muri’ arriva a 60 anni dalla costruzione del Muro di Berlino. Simbolo drammatico della divisione del mondo in due blocchi, est e ovest. A inizio mese 12 Paesi membri dell’Est avevano chiesto alla Commissione europea di finanziare la costruzione di muri al confine. Per bloccare l’ingresso di migranti che arrivano dalla Bielorussia. Si tratta di Austria, Bulgaria, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Grecia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Polonia e Slovacchia.
Tra il 2002 e il 2021 90 costruite 90 barriere
Tra il 2000 e il 2021 nel mondo il numero di muri di confine completati, annunciati o per i quali sono iniziati i lavori è più che quintuplicato. Passando da 16 a oltre 90, secondo dati raccolti e pubblicati lo scorso agosto da Deutsche Welle. Stando a un rapporto dello scorso anno del Transnational Institute (Tni), nel mondo sono stati costruiti 63 muri negli ultimi 50 anni, 14 solo nel 2015.
In Europa già esistono in Grecia, Ungheria Turchia
In Europa fra i Paesi che hanno eretto barriere ci sono la Grecia, alla frontiera con la Turchia. L’Ungheria, al confine con Serbia e Croazia, e la Bulgaria, alla frontiera con la stessa Turchia. Che a sua volta si ‘blinda’ ai confini con Iran e Siria. Nelle due enclavi spagnole di Ceuta e Melilla, in Africano, oltre lo Stretto di Gibilterra, sono state costruite due barriere di filo spinato al confine con la Spagna. Rispettivamente di 8,2 Km e 12 Km – per bloccare l’arrivo in massa dei migranti che vogliono raggiungere l’Ue. Costruite alla fine degli anni Novanta, da allora sono state innalzate fino a raggiungere l’altezza di 6 metri.
Lituania e Polonia verso recinzione contro i bielorussi
Lo scorso agosto è arrivato il via libera del Parlamento della Lituania a una legge che consente di installare una recinzione per arginare il flusso di migranti bielorussi. Flusso che vuole arrestare anche la Polonia. Con la costruzione di un muro il cui costo previsto è di oltre 350 milioni di euro. La settimana scorsa, la Camera bassa del Parlamento di Varsavia ha approvato una proposta di legge, che dovrà ora passare al vaglio del Senato.