Latina, Zaccheo sfiora la vittoria al primo turno. E in consiglio comunale ha già la maggioranza
Nella notte dello spoglio sembrava dovesse vincere al primo turno. E ora che il risultato finale ha fatto mancare l’elezione al primo turno per un soffio, Vincenzo Zaccheo, candidato a sindaco di Latina per il centrodestra, non nasconde un po’ di delusione. «Veramente speravamo di vincere al primo turno. In ogni caso abbiamo già preso il premio di maggioranza», ha comunque chiarito Zaccheo, che oltre al premio di maggioranza incassa anche un altro risultato tutto politico: costringere al ballottaggio il sindaco uscente Damiano Coletta.
Zaccheo sfiora la vittoria al primo turno contro il sindaco uscente
A Latina il primo turno si è chiuso con il 48,46% di Zaccheo contro il 35,48% di Coletta. Benché non si arrivi al tracollo delle amministrazioni uscenti targate M5S, anche per lui la batosta è di tutto rispetto. «Vado al ballottaggio per un centinaio di voti. Sono convinto – ha detto Zaccheo in un’intervista con l’Adnkronos – che la città farà la differenza come sempre». «Le donne e gli uomini moderati della città mi hanno premiato dopo 11 anni di assenza dalla politica e dalle istituzioni», ha aggiunto l’esponente del centrodestra, che è già stato eletto sindaco di Latina due volte: nel 2002 e nel 2007. «Sono orgoglioso, la città avrà la grande soddisfazione di un cambiamento che ci deve essere perché oggi, stando agli indicatori socio-economici, è scesa in basso. Il sindaco Coletta – ha sottolineato ancora Zaccheo – ha già perso perché non ha la maggioranza».
A Latina il centrodestra è già maggioranza in consiglio
«Possiamo quindi permetterci il lusso che al ballottaggio, per un incidente di percorso, lui vinca e poi si vada a votare? Il recovery chi lo mette in piedi, il commissario prefettizio?», si è dunque chiesto l’ex sindaco, ribadendo che «sono convinto che al ballottaggio la città risponderà all’appello dei moderati». Per Zaccheo la vittoria dell’avversario cinque anni fa «ha rappresentato un incidente di percorso e non è stato neanche in grado di cementare la sua maggioranza». «Partito dal 43%, 22 con la sua lista, 21 col Pd. Ora ha preso il 34 e parte da meno 10 di consenso persi. A nessuno poi sfugge – ha proseguito – che ha cambiato 7 assessori su 8, che 32 apicali sono scappati dal Comune, c’è un problema tra lui e il “sentiment” della città, anche con chi era con lui e lavorava all’interno dell’istituzioni. Se ne sono andati, ci sarà un motivo, no?».
Coletta si autoconsola: «Sono a posto con la coscienza»
Coletta, dal canto suo, si è consolato dicendosi «a posto con la coscienza» e ripetendosi che al ballottaggio «si ricomincia anche da zero a zero». Lui stesso, però, ha ammesso che «una parte della città avrebbe voluto la realizzazione di cose più tangibili, forse in questo potrei avere una rivalutazione della mia azione».