Manovra, “sì” della cabina di regia alla proroga dei superbonus (110% e facciate). Ma il trucco c’è…
Si annuncia come un Consiglio dei ministri particolarmente affollato di misure, quello convocato per domani come da prassi a Palazzo Chigi. Non solo pensioni e reddito di cittadinanza, di cui riferiamo a parte, ma anche per quanto riguarda i superbonus (110 per cento e quello relativo facciate) e riduzione delle tasse. Ognuno di questi dossier è stato affrontato nella cabina di regia riunitasi nel pomeriggio di oggi. Qualche certezza già c’è in vista del Cdm di domani, cui spetterà comunque l’ultima parola. Come quella, ad esempio, relativa alla proroga del superbonus 110 per cento anche alle abitazioni monofamiliari per tutto il 2022.
In vista del Cdm di domani
Come si ricorderà, in un primo momento il governo l’aveva riservata ai soli condomini. Ora si cambia direzione, ma a due condizioni. La prima: i proprietari devono avere un tetto Isee fino a 25mila euro. La seconda: deve trattarsi solo della prima casa. Novità anche per quel che riguarda il bonus facciate, anch’esso rinnovato per tutto il 2022. Scende però la percentuale, che ora si attesta al 60 per cento a fronte del 90 previsto dalla misura originaria. Un calo, come si vede, più che drastico. È anche vero che le ipotesi formulate nel Documento programmatico di bilancio non prevedevano il rinnovo del bonus.
La cabina di regia restringe l’accesso alle misure
La cabina di regia ha escogitato la via di mezzo: misura confermata, ma percentuale ridotta. Infine, il capitolo tasse. La cabina di regia di Palazzo Chigi ha confermato gli 8 miliardi che servono a finanziarlo. Ma sul punto è in corso uno scontro nella maggioranza. Da una parte c’è infatti la sinistra, che vorrebbe destinare l’intera somma alla riduzione del cuneo fiscale. Dall’altro l’asse Lega-FI-Italia Viva che invece spinge anche un ritocco per alleggerire l’Irpef sulle famiglie e l’Irap sulle imprese. Anche qui ha prevalso il compromesso: la cabina di regia dà il via libera al fondo di 8 miliardi, ma sarà il Parlamento a deciderne la direzione.