Manovra, sindacati di polizia amareggiati: “Le risorse per la sicurezza non bastano”

29 Ott 2021 13:20 - di Redazione
Manovra Polizia

Manovra, sindacati di polizia sconcertati: “Il testo non ufficiale diffuso giovedì presenta luci e ombre e va detto a chiare lettere. Poche risorse su Specificità e Previdenza Complementare. La manovra non soddisfa a pieno decine di migliaia di Poliziotti, Penitenziari e Vigili del Fuoco: che da anni attendono risposte”. Lo dichiarano i segretari generali della Fsp Polizia – Es-Ls – Pnfd-Lisipo – Consap – Mp, Valter Mazzetti; della Federazione Coisp Mosap, Domenico Pianese; e del Silp Cgil-Uil Polizia, Daniele Tissone, tra i maggiori sindacati della Polizia di Stato. “Non è certo questo il grande risultato del testo non ufficiale della Legge di Bilancio 2022 – proseguono Mazzetti, Pianese e Tissone -. Ci riserviamo, in ogni caso, di valutare i provvedimenti del governo anche alla luce della relazione tecnica di accompagnamento”.

I sindacati di polizia insoddistatti della manovra

Proseguono i sindacati di Polizia: “Pur ringraziando il ministro Lamorgese; per la parziale affermazione del sacrosanto principio di allineamento delle pensioni tra professionisti della Sicurezza a parità di retribuzioni percepite durante il servizio;  dobbiamo chiederle di impegnarsi insieme al governo nel suo insieme”. Concludono Mazzetti, Pianese e Tissone: “Chiediamo si applicare l’allineamento  con gli stessi tempi e modalità che l’Inps sta adottando per tutti i militari interessati;  e che le misure compensative della mancata istituzione della previdenza complementare riguardino tutto il personale interessato. Senza eccezioni”.

Sindacati di polizia: sanità, tutela legale, straordinari. Aspetti negati

Chiedono altri sforzi alla Lamorgese e al governo su altri aspetti trascurati: “Servono i necessari stanziamenti per garantire una tutela legale ai Poliziotti, Carabinieri e Forze dell’ordine;  una giusta copertura sanitaria, l’incremento delle indennità operative i cui compensi risalgono a ben 19 anni fa; e nondimeno l’attribuzione di compensi per il lavoro straordinario equiparati, nelle modalità di calcolo, a quelli di tutti gli altri dipendenti pubblici. Le sperequazioni vanno sanate e non ne vanno introdotte altre”.

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