Marine Le Pen vola in Ungheria da Orban, ma l’ombra di Zemmour la segue anche lì
Dopo l’incontro della scorsa settimana con il premier polacco, Mateusz Morawiecki, Marine Le Pen ha incontrato ieri il primo ministro ungherese Viktor Orban. Dunque, prosegue il lavoro di relazioni internazionali della leader del Rassemblement National, che attualmente ha lasciato formalmente l’incarico di partito per concentrarsi sulla campagna per le presidenziali francesi.
Le Pen a colloquio con Orban sul futuro dell’Ue
Al centro dell’incontro con Orban ci sono stati i temi del rapporto degli Stati membri con l’Unione europea, rispetto ai quali proprio Polonia e Ungheria sono in prima fila per difendere il primato degli Stati nazionali. L’idea alla quale si lavora, e che è anche nell’agenda delle forze sovraniste italiane, è quella della costruzione di una Europa delle nazioni in contrapposizione all’Ue dell’illimitata burocrazia e degli strabordanti poteri che si arrocca contro qualsiasi affermazione di sovranità, come accaduto proprio con la Polonia.
Ma sullo sfondo c’è la sfida con Zemmour
Difesa dell’identità, dei confini e della sovranità sono stati dunque l’oggetto del colloquio tra Orban e Le Pen, che in queste settimane si gioca anche il ruolo di leader indiscussa delle destra francese dovendo fronteggiare l’ascesa di Eric Zemmour, il giornalista a destra della destra che ormai tutti i sondaggi danno in vantaggio su Le Pen nella corsa per l’Eliseo, sebbene la sua candidatura ufficiale arriverà solo l’11 novembre.
Orban non si sbilancia tra i due candidati
Lo stesso Zemmour, circa un mese fa, aveva fatto visita a Orban, accompagnato per giunta dalla nipote di Marine, Marion Marechal Le Pen. Per questo, secondo diversi osservatori, più che al perimetro europeo, l’incontro tra Marine Le Pen e Orban andrebbe ascritto alla cornice francese, nella quale la leader della destra ha dovuto registrare anche le dichiarazioni del padre, Jean-Marie, sul fatto che sosterrà Zemmour qualora dovesse avere più chance di vittoria della figlia. È andata meno peggio con Orban, il quale a domanda sulla preferenza tra i due candidati ha risposto che «noi ungheresi siamo rispettosi, non decidiamo al posto dei francesi».