Massa Carrara, la follia di un marocchino: vede i carabinieri e scaglia la bottiglia di liquore contro un’auto

28 Ott 2021 13:27 - di Giovanna Taormina
Massa Carrara

Serata movimentata ad Aulla in provincia di Massa Carrara. Nel corso della notte mercoledì, alla centrale operativa dei Carabinieri di Pontremoli è giunta una chiamata. Un uomo con delle bottiglie in mano si aggirava con fare sospetto tra le auto in sosta nel piazzale della vecchia Stazione Ferroviaria di Aulla. In pochi minuti è arrivata sul posto una pattuglia della Stazione Carabinieri. Con grande sorpresa i militari hanno scoperto che si trattava della stessa persona arrestata sabato notte. Il giovane con ancora in mano una bottiglia piena di liquore, alla vista dei militari, l’ha scagliato contro una macchina in sosta rompendogli il vetro.

Massa Carrara, arrestato un marocchino

I carabinieri hanno tentato bloccare l’uomo che, in tutti i modi, ha provato a divincolarsi. L’uomo ha cercato anche di colpire con calci le altre auto parcheggiate, per fortuna senza riuscirci. Il personale dell’Arma a quel punto ha richiesto, visto lo stato agitazione in cui si trovava l’uomo, il rinforzo dei Carabinieri di Albiano Magra. La pattuglia in poco tempo è arrivato sul posto a dar manforte ai colleghi. L’uomo finalmente è stato bloccato. L’uomo, un marocchino 26enne, con diversi precedenti di polizia, dimorante nel Fivizzanese, è stato così arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento aggravato.

Altro caso: dieci arresti

La scorsa settimana, come ha riportato Lanazione.it, la squadra mobile di Massa Carrara ha arrestato dieci persone per traffico di sostanze stupefacenti, quasi tutti di origine nordafricana, residenti tra le città di Massa, Carrara, Avenza e Aulla. Tra i fermati anche una donna. Sequestrate inoltre 5.000 dosi di cocaina. L’operazione, denominata “Ultimo giorno” e condotta dalla narcotici dalla narcotici della questura di Massa Cararra, scrive il quotidiano, «avrebbe portato alla scoperta di un collaudato sodalizio criminale, tra italiani e magrebini, che contava su diversi “fiancheggiatori” con compiti di custodi e sentinelle dello stupefacente destinato al mercato dello spaccio su tutta la zona apuo versiliese».

 

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