Meloni: «Campagna elettorale indegna, temono di perdere». Michetti: «Con l’odio non si governa»
“Siamo qui per siglare un patto del centrodestra per la capitale, siamo stati noi a portare questo tema per primi”. Così Giorgia Meloni alla conferenza stampa con gli alleati al Tempio di Adriano a piazza di Pietra in vista del ballottaggio di domenica. Un accordo tra i partiti della coalizione che prevede 5 punti chiave programmatici.
Meloni: centrodestra unito sulle priorità per Roma
Riforma della governance di Roma capitale.” Servono poteri speciali per il sindaco, sul modello Genova. Risorse adeguate , 500 milioni per 5 anni, serve decentramento serio dei municipi, il sindaco deve avere strumenti per celebrare degnamente il Giubileo”. Cinque priorità che tengono uniti i partiti che siedono a “questo tavolo”, dice la leader di Fratelli d’Italia. Che ha sottolineato la compattezza del centrodestra, anche nei ballottaggi, qui a Roma. “Mentre sono gli altri che non sono uniti, ma fanno accordi di palazzo”, ha detto la Meloni. Guardando al posizionamento di Calenda e di Conte.
“Intorno a Michetti compatti e coesi”
“Intorno a Michetti saremmo compatti e coesi”, ha detto ancora davanti ai cronisti. Accanto a lei Matteo Salvini, Enrico Michetti, Antonio Tajani e Lorenzo Cesa. “Gli altri non possono dire lo stesso. Michetti è la novità, si capisce anche dalla campagna elettorale indegna. L’unico obiettivo è stato impedirci di parlare dei problemi capitale”. Una campagna indegna. Che ha tenuto lontano dai riflettori gli argomenti politici. “Siamo stati interrogasti per giorni e settimane su temi che non avevano nulla a che fare con i problemi dei cittadini”.
“Vogliamo parlare di argomenti concreti, non di fascismo”
“Avremmo potuto fare la nostra campagna elettorale come hanno fatto gli altri. Per esempio ricordando chi è Gualtieri. Che è andato a perorare la causa del terrorista Battisti dal presidente Lula. Ma noi non l’abbiamo fatto. Abbiamo deciso di parlare dei problemi della città”. Sperando che interessino alla stampa, aggiunge sorridendo.
Salvini: sono fiducioso, se insulti sei preoccupato
Salvini si dice fiducioso sulla vittoria possibile in Campidoglio. “Se insulti vuol dire che sei preoccupato”, ha detto. Rivendicando i nervi saldi del candidato del centrodestra di fronte agli attacchi. Sul clima di questi giorni ha annunciato un incontro con Draghi. Per lavorare verso una pacificazione nazionale. “Così il paese non può andare avanti. L’emergenza è il lavoro e non il fascismo”. Salvini si dice preoccupato. “Il 30 ospitiamo i grandi del mondo, arriva Biden. E noi non possiamo fallire. Ma se non siamo riusciti a fermare un disadattato con il Daspo, allora io sono preoccupato: Ilva, Alitalia, la revisione del catasto, le cartelle esattoriali. Sono questi i temi su cui lavorare”.
Tajani: abbiamo una visione di Roma che gli altri non hanno
Antonio Tajani rivendica una visione della città che manca agli avversari. Che si atteggiano a green e non sanno neppure fare la raccolta differenziata dei rifiuti. “Abbiamo un’idea di Roma, per questo chiediamo più poteri per la Capitale”. Il leader forzista ha ribadito la posizione del centrodestra sullo scioglimento di Forza Nuova. “Siamo pronti a presentare una mozione di condanna di tutte le violenze. È giusto condannare severamente le violenze commesse a Roma da estremisti di Forza Nuova. Ma chiediamo la stessa condanna degli atti di violenza degli anarco insurrezionalisti a Milano e a Torino”.
Cesa: Michetti fascista? Mi fanno infuriare
Anche Lorenzo Cesa denuncia il clima insopportabile di questo ultimo scorcio di campagna elettorale. “Giorgia è stata fin troppo buona parlando di campagna indegna. Peggio. Come si permettono di dire a Michetti che è fascista?”, incalza il leader dell’Udc. “Mi fanno veramente incazzare, siccome lo conosco da ragazzino, lo conosco che viene dalla parrocchia… Allucinante. E tutta la campagna elettorale è stata impostata su questi argomenti e non sui temi di Roma”.
Michetti: con l’odio si può vincere ma non si governa
“Sono un cristiano cattolico vero, nonostante gli attacchi ho sempre porto l’altra guancia. Non me lo aspettavo ma l’ho potuto constatare materialmente”. Chiude l’incontro con i giornalisti Michetti, vittima di una campagna di odio e demonizzazione quotidiana. “Con l’odio si paralizza il sistema, si creano le faide. Il clima di odio crea il contro odio. Si può vincere un’elezione ma non si governa con l’odio. Io voglio vincere con la pace mettendo al centro Roma. Non so se ci riusciremo, io non vengo dal Palazzo, io prendo ordini solo dai cittadini di Roma”. Il candidato del centrodestra al Campidoglio ha ribadito l’unità valoriale della coalizione. Non ideologica. “Abbiamo gli stessi ideali, amiamo la patria, rispettiamo le istituzioni, amiamo Roma, le regole”.