Meloni: «La sinistra non ci può battere alle urne e ci vuole sciogliere, possibilmente nell’acido…» (video)
«Come scatta la par condicio, arriva il rischio fascismo». Giorgia Meloni è andata a San Mauro Torinese a sostenere la candidata a sindaco del centrodestra, Paola Antonetto. Lì la leader di FdI è tornata sull’allarme fascismo di questi giorni, chiarendo cosa ci sia davvero a monte. «Loro, quelli della sinistra, non sanno di cosa parlare e parlano di questo», ha sottolineato, chiedendo alla platea se avesse sentito la sinistra parlare della perdita di aziende e posti di lavoro, delle contraddizioni interne a scelte come il Green pass, di difesa dei prodotti e degli asset strategici italiani, a partire da Alitalia, ormai giunta alla fine del suo percorso. «Non ne avete sentito parlare perché la sinistra ha cose molto più rilevanti di cui parlare… il fascismo», ha ironizzato Meloni, aggiungendo che «visto che non ci può battere alle urne, la sinistra ti vuole sciogliere, possibilmente nell’acido…».
Meloni: «Per il governo va tutto bene, ma abbiamo perso un milione di posti di lavoro»
«Il governo dice che va tutto bene, ma nessuno dice che abbiamo perso 1 milione di posti di lavoro, per esempio. Questo racconto non ve lo fa nessuno. La ricchezza non la fa lo Stato. La ricchezza la fanno le aziende e i lavoratori, lo Stato al massimo redistribuisce la ricchezza. La soluzione non è il reddito di cittadinanza, che è metadone di Stato…», ha detto quindi Meloni, ricordando alcuni dei temi che la sinistra si guarda bene dall’affrontare. «Oggi – ha poi proseguito nel corso del comizio al fianco di Paola Antonetto, andato anche in diretta su Facebook – è l’ultimo giorno di Alitalia, oggi se ne va un altro pezzo di Italia, un nostro gioiello, l’hanno svenduta ai tedeschi», ha proseguito Meloni, tornando a denunciare il «precedente» che il governo sta creando con il Green pass.
«I no vax, in realtà, stanno al governo»
«Siamo una Repubblica fondata su lavoro e oggi viene impedito di andare a lavorare senza il Green pass, il lasciapassare del governo? È un precedente pericoloso. Oggi senza il Green pass i lavoratori non hanno il diritto a lavorare», ha avvertito Meloni, per la quale «i no vax, in realtà, stanno al governo, hai voglia a dire. C’è confusione, occorre una informazione serena e corretta, bisogna rispondere alle domande, anche fosse che la risposta è “non ne siamo certi”». «Una politica che dice la verità rassicura», ha quindi chiarito Meloni, riassumendo con una battuta il caos e le contraddizioni intorno al Green pass. «Serve sui treni ad alta velocità, ma non sugli autobus: è che loro hanno sentito il fatto che il “virus corre veloce” e l’hanno capito male…».
Meloni: «Ci vogliono sciogliere, possibilmente nell’acido»
Dunque, il punto è tutto lì: «A sinistra non sanno di cosa parlare e parlano di fascismo». Epperò, il giochino si rivela un boomerang. «Avete visto cosa è successo ieri in Aula con il ministro degli Interni? Noi non siamo stupidi, uno più uno a casa mia fa due. Sulle manifestazioni di sabato la sinistra ha iniziato a costruire dei parallelismi con FdI. Addirittura il vicesegretario del Pd ha detto che FdI è fuori dal perimetro della democrazia e della Costituzione. E quindi? Ti vogliono sciogliere, possibilmente nell’acido».
Le lacune della Lamorgese
Ma sul tavolo le domande restano. «Il ministro degli Interni dove stava? Dove stava, visto che questi di Forza Nuova che si sono resi responsabili della devastazione della sede della Cgil non potevano tecnicamente partecipare a delle manifestazioni?». «L’assalto – ha ricordato Meloni – l’hanno annunciato un’ora e mezzo prima dal palco. Giuliano Castellino ha detto “andiamo ad assediare la Cgil” tempo prima. La Lamorgese ha risposto in Aula che non potevano arrestarlo per un fatto di ordine pubblico. Intanto non doveva essere lì, doveva restare a casa e non ci doveva arrivare lì».
I fatti di sabato «volutamente permessi»
«Questi sono i fatti. Davanti alla sede della Cgil, con un annuncio praticamente di assedio fatto due ore prima, c’erano sette poliziotti. Solo sette poliziotti e questo che vuol dire? Vuol dire, a casa mia, che non li vuoi fermare se non mi dai una risposta. Una risposta che ieri Lamorgese non ha dato, confermando la nostra tesi». Ovvero che «è stato volutamente permesso». «A chi giova? Giova all’opposizione? No – ha incalzato Meloni – giova al governo e alla sinistra che può agitare i suoi spauracchi per spaventare le persone comuni e dire “votateci a noi che siamo quelli che vi rassicurano”, no quelli che invece lo consentono». «Se non pensassero che siete tutti stupidi non avrebbero fatto la campagna elettorale che hanno fatto», ha detto ancora Meloni, aggiungendo poi che invece «io confido che la gente scema non sia».
Meloni: «Noi rispondiamo solo agli italiani»
«Questa – ha ribadito Meloni – si chiama strategia della tensione e l’Italia la conosce bene dagli anni ’70. Anche negli anni ’70 favoriva il potere precostituito, non siamo stupidi. Io continuerò a dire la mia, a dire quel che penso, non mi devo scusare di nulla, di tutto quello che ho fatto nella vita. E non si deve scusare di nulla nemmeno Fratelli d’Italia». «Oggi noi abbiamo tutto il mondo contro, ma il problema vero – ha chiarito Meloni – è che noi non siamo ricattabili, non abbiamo padroni e non abbiamo padrini. Noi – ha concluso – rispondiamo solo agli italiani, gli altri se ne facciano una ragione».