Meloni ricorda la circolare ai dirigenti del 1 luglio: non sono ammessi razzismo, fanatismo e violenza
«Non possiamo consentire non solo per opportunità, ma soprattutto per coerenza con le nostre idee politiche, alcuna leggerezza su temi come il razzismo, la violenza, qualsivoglia discriminazione o fanatismo di ogni genere»: così scriveva Giorgia Meloni ai dirigenti di FdI, in una circolare del 1° luglio che era un vero e proprio decalogo della «responsabilità». Dunque, ben prima del clamore generato dall’inchiesta di Fanpage. La leader del partito ha richiamato ieri quel documento in una chat interna, ribadendo che «nel nostro quadro di valori, progetti, stili di vita, comportamenti pubblici e privati non c’è spazio per razzismo, odio, nostalgie storiche e tentazioni totalitarie».
«Come previsto, siamo sotto attacco»
«Come avevamo previsto siamo sotto attacco. Siamo liberi e per questo facciamo paura», ha scritto Meloni in chat, aggiungendo che «noi sappiamo benissimo che FdI ha fatto un altro percorso rispetto all’immagine che provano a dare di noi in questi giorni. Per questo chiunque offra, con comportamenti non adeguati, occasioni di macchiare il faticoso percorso che abbiamo intrapreso per dare all’Italia una destra moderna e adeguata al governo della Nazione sarà considerato – ha concluso Meloni – incompatibile con Fratelli d’Italia».
Meloni: «Nessuno spazio per razzismo e fanatismo»
Nella mail del primo luglio, di cui dà conto l’Adnkronos, dopo averla visionata, si parte dal successo del partito certificato dai sondaggi. «Siamo cresciuti sempre di più e ormai più istituti demoscopici ci hanno attribuito il risultato di primo partito in Italia», si legge nel testo di oltre tre mesi fa. «È un dato emozionante, da far tremare le gambe, che deve farci sentire ancor più – scriveva Meloni – il peso delle nostre responsabilità». «Per questo – aggiungeva la leader di FdI, rivolgendosi ai dirigenti del partito – ti chiedo di verificare con attenzione e personalmente che nessuno dei nostri rappresentanti sul territorio offra spunti utili con scivoloni, frasi e comportamenti non consoni». «Non possiamo consentire non solo per opportunità, ma soprattutto per coerenza con le nostre idee politiche – sono state le parole di Meloni – alcuna leggerezza su temi come il razzismo, la violenza, qualsivoglia discriminazione o fanatismo di ogni genere».
Il decalogo della responsabilità
Nel testo del primo luglio è presente un vero e proprio decalogo di comportamento per tutti gli esponenti del partito, a partire dalla «comunicazione dei nostri esponenti» che «deve essere sobria, graficamente in linea con i colori e i post nazionali». «I contenuti di post e volantini – si legge nel secondo punto del documento – non devono essere offensivi verso nessuno e non devono istigare alla violenza nemmeno indirettamente. Lasciamo alla sinistra la rabbia e l’odio».
Il rifiuto del doppio livello
E ancora: «Fratelli d’Italia è l’unica sigla ufficiale (oltre quelle giovanili di Gioventù Nazionale e Azione Universitaria) con cui è consentito ai nostri iscritti di fare attività politica territoriale». Per Meloni poi «gli iscritti che svolgono attività politica, o comunque afferente alla politica, in associazioni a noi vicine devono verificare preventivamente con il responsabile provinciale del partito la compatibilità dell’attività dell’associazione con i programmi, i valori e lo stile di Fratelli d’Italia». «Dobbiamo evitare di ingenerare l’idea – era l’avvertimento – che esistano all’interno del partito correnti, gerarchie parallele o altro non previsto dal nostro Statuto o che tramite altre sigle si svolgano attività e iniziative che possano danneggiare la nostra immagine o il lavoro sul territorio del partito».
«L’affiancamento del nostro simbolo a liste o ai movimenti civici di carattere locale va autorizzato preventivamente dal presidente provinciale del partito», si legge ancora nel documento, inviato per email a tutti i dirigenti. «Nelle nostre sedi deve essere presente solo materiale propagandistico di Fratelli d’Italia, Gioventù Nazionale e Azione Universitaria». Dunque, tanti paletti ben definiti, che nelle scorse ore la leader di FdI ha voluto ribadire dopo l’attacco senza precedenti scagliato al partito in questi giorni.