Meloni: «Ricordare le deportazioni nazifasciste è un dovere di ogni italiano. Mai più odio»
“Il 16 ottobre del 1943, 1022 tra uomini, donne e bambini vennero deportati dal ghetto ebraico di Roma dalla furia nazifascista. Sopravvissero solo in 16″. Così Giorgia Meloni su Twitter per non dimenticare questo orrore, che “definisce il momento più basso della storia d’Italia”. Ricordare – aggiunge -” è un dovere di ogni italiano. Mai più questo odio“.
Meloni: “Ricordare l’orrore della deportazione è un dovere”
Parole chiare, definitive, ultimative. Che non lasciano dubbi, se ancora ce ne fossero, sulla distanza siderale di Fratelli d’Italia da ogni forma di antisemitismo. Che confermano la denuncia ormai decennale dell’obbrobrio delle leggi razziali del 1938. Nel Giorno della Memoria delle vittime dell’olocausto, il 27 gennaio scorso, la leader di Fratelli d’Italia su Facebook ribadiva l’impegno a “contrastare l’antisemitismo in ogni sua forma, affinché gli orrori del passato non tornino mai più”. E rivolgeva “un pensiero commosso a tutte le vittime della Shoah. E a chi ancora oggi porta nell’anima i segni indelebili di quelle atrocità. Tra loro tanti italiani uccisi lontano da casa e dai loro affetti più cari. E un ricordo dovuto ai giusti tra le Nazioni: uomini e donne coraggiosi che hanno rischiato la loro vita per salvarne altre dalla ferocia della persecuzione”.
Slitta la visita di FdI alla comunità ebraica di Roma
Una lettura senza ambiguità. Che fa carta straccia delle polemiche costruite da una parte della stampa sul rinvio a dopo le elezioni della visita di Giorgia Meloni alla comunità ebraica di Roma, la più antica d’Europa. La leader di Fratelli d’Italia aveva concordato con il presidente della Comunità Ruth Dureghello di partecipare alla deposizione di una corona di fiori nell’anniversario del rastrellamento. L’incontro è poi stato rinviato a dopo il ballottaggio. Per evitare di prestare il fianco ad accuse di strumentalizzazioni della visita.