Migranti, il sindaco Pd di Modena sbotta: «Troppi minori non accompagnati, Lamorgese si muova»
È allarme sul numero di minori non accompagnati che arrivano nelle città italiane: troppi e troppo costosi perché i Comuni possano sostenerli. A lanciarlo non è stato un primo cittadino di centrodestra, ma il sindaco Pd di Modena Gian Carlo Muzzarelli, che sulla situazione dei migranti ha preso carta e penna e ha scritto al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, spiegando che «Modena è una città accogliente, ma c’è un limite a tutto».
Il sindaco Pd scrive a Lamorgese: «C’è un limite a tutto»
Nella lettera Muzzarelli ha spiegato che il Comune, nell’ambito di contratti di servizio, ha a disposizione per i minori stranieri non accompagnati 74 posti di accoglienza. Solo dal luglio scorso, però, ne sono arrivati 83 e oggi i minori stranieri in carico alla città sono 155, vale a dire più del doppio di quanti potrebbe e dovrebbe ospitarne. «È chiaro – ha avvertito il sindaco – che si tratta di numeri così rilevanti da stravolgere l’intero sistema di accoglienza, con il rischio di innescare anche tensioni sociali nei contesti in cui sono collocati, oltre che nelle comunità di accoglienza». Inoltre, non avendo posti sufficienti nelle strutture autorizzate, il Comune si è dovuto rivolgersi agli alberghi, con una considerevole lievitazione dei costi.
Il Comune di Modena chiede indietro i soldi spesi per i minori migranti
«È pertanto indispensabile, per questa Amministrazione – ha avvertito l’esponente Pd – ottenere il ricollocamento di un numero significativo di minori nella più ampia rete Sai (il Sistema accoglienza immigrazione, ndr), oltre che ottenere il rimborso delle maggiori spese, anche sanitarie, già sostenute: solo per il periodo luglio-settembre si stima siano circa 300mila euro».
I molti dubbi sull’età dei minori non accompagnati
«È suonata la sveglia anche per qualcuno in casa Pd. Meglio tardi che mai», ha commentato il senatore e coordinatore regionale di Forza Italia, Enrico Aimi. «Il problema è tuttavia assai più complesso di quanto non appaia al primo cittadino, a partire da quello della età effettiva», ha proseguito Aimi, ricordando che «molti, troppi sono infatti solo sedicenti minori», mentre mancano gli accertamenti per stabilire l’età effettiva di questi ragazzi.
«Conoscendo Lamorgese, c’è poco da essere ottimisti»
Aimi, inoltre, ha sottolineato come la richiesta di ricollocarli nel sistema Sai, avanzata dal sindaco, non possa rappresentare una vera soluzione al problema, mentre «la priorità oggi deve essere quella di attuare serie politiche di respingimento e mettere fine al traffico di clandestini prevalentemente gestito dalla malavita organizzata straniera e nostrana». «Meglio tardi che mai», ha poi commentato la deputata della Lega, Benedetta Fiorini, riferendosi al sindaco di Modena, ma sottolineando che «conoscendo la solerzia del ministro dell’Interno nel contrasto all’immigrazione clandestina, c’è poco da essere ottimisti».