Moderna, Svezia e Danimarca lo sospendono tra i giovani. Rasi: «Decisione non sostenuta dai dati»
Svezia e Danimarca hanno annunciato la sospensione cautelativa della somministrazione del vaccino Moderna ai giovani, dopo i rapporti relativi a possibili per quanto rari effetti avversi, come le miocarditi. In particolare, le autorità sanitarie svedesi hanno annunciato la sospensione per gli under 30, quelle danesi per gli under 18. L’Ema, sulla base degli studi prodotti dai Paesi nordici, non ha escluso la possibilità di un rischio maggiore di miocarditi dopo la seconda dose negli uomini giovani, ma ha anche precisato che «il rischio di essere colpiti da questi effetti collaterali è molto basso» e ha sottolineato la necessità di «un’ulteriore valutazione dei dati». Diverse voci della comunità scientifica italiana, inoltre, hanno manifestato forti perplessità rispetto alla decisione dei due Paesi.
Burioni: «Preoccupazioni senza motivo»
Insomma, l’Agenzia del farmaco europeo non sottovaluta, ma neanche amplifica la decisione assunta da Svezia e Danimarca, tornando a ricordare l’efficacia dei vaccini nel ridurre il rischio della malattia e, ancor più, delle ospedalizzazioni e dei decessi. Sui social, dove la notizia sta avendo una certa eco, cavalcata in particolare dal fronte no vax, è stato poi il virologo Roberto Burioni a sottolineare che «qualcuno si preoccupa senza motivo delle rarissime e benigne miocarditi da vaccino, ma dimentica le gravissime conseguenze che comporta per il sistema cardiovascolare il Covid». Ribadendo l’invito a vaccinarsi, inoltre, Burioni ha anche rilanciato i risultati di alcuni studi dai quali «il rischio si conferma bassissimo».
Rasi: «I dati non supportano la decisione dei due Paesi su Moderna»
Per l’ex direttore esecutivo dell’Ema e attuale consigliere scientifico di Figliuolo, Guido Rasi, poi, «l’ipotesi che il vaccino anti Covid di Moderna, che contiene dosi più elevate di mRna, creii più miocarditi nei giovani non mi sembra che abbia numeri che la sostengano». «Se ci sono numeri usciti nelle ultime 48 ore di cui non sono a conoscenza – ha aggiunto – mi ricrederò, ma con i numeri che abbiamo non ci sono sostanziali differenze tra i vaccini, non c’è un problema reale di reazioni pericolose in questo momento». Dunque, la decisione di Svezia e Danimarca, «mi sembra una cautela eccessiva e mi sembra – ha sottolineato l’esperto – che la disomogeneità di approccio in Europa non aiuti una buona comunicazione sui vaccini».
Speranza: «Abbiamo fiducia nell’Ema»
Sul caso è intervenuto anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, sottolineando che «c’è bisogno di più coordinamento tra i Paesi. E dobbiamo fidarci delle autorità internazionali. A partire dall’Ema, che è la nostra agenzia di riferimento e che ha espresso giudizi molto netti sulla materia, a cui noi ci adeguiamo».