No Green Pass, spunta l’idea di un “kamikaze” nelle intercettazioni di un pregiudicato fiorentino
“Servono kamikaze qui… che si fanno saltare insieme a uno di questi politici criminali corrotti…”: è quanto postato ieri notte da un No Green Pass, utente su una chat nella quale vengono pacificamente scambiate opinioni e notizie sull’evoluzione della pandemia da Covid. La Digos di Firenze ha individuato e perquisito la persona ritenuta autrice del post: si tratta di un 45enne fiorentino già noto alle forze di polizia.
Nella sua abitazione gli investigatori della Questura hanno scoperto un piccolo arsenale di armi bianche: coltelli di varie dimensioni e tipologie, alcuni pugnali, un machete, un’accetta, tirapugni, un manganello telescopico, stelle con lame e punte affilate e perfino una pistola ad aria compressa priva però del previsto tappo rosso.
Il No Green Pass denunciato per porto abusivo di armi
L’uomo, che avrebbe ribadito di non aver mai avuto intenzione di portare avanti alcuna forma di protesta violenta no vax’ e ‘no green pass’ è stato al momento denunciato per i reati di detenzione abusiva di armi e minacce.
La Digos, fa sapere la Questura, continua la sua attività di prevenzione e contrasto “contro queste forme di violenza che di fatto limitano e impediscono la libertà di pensiero di tutti coloro che, con coscienza e senso civico, esprimono liberamente la loro opinione su tematiche di grande interesse sociale”.
La difesa degli assalitori della Cgil
Hanno respinto le accuse gli ultimi due arrestati No Green Pass per l’assalto alla Cgil avvenuto a Roma dello scorso 9 ottobre, accusati di devastazione aggravate e resistenza pluriaggravata. “Sono entrato per curiosità” ha detto Lorenzo Franceschi, 58enne di Arezzo, all’interrogatorio di questa mattina. Entrambi hanno detto che Forza Nuova non è più operativa e che avevano preso contatti per la manifestazione “tramite le chat no green pass. Ho portato con me una bandiera, ma è legittimo alle manifestazioni”.
Interrogato anche Massimiliano Ursino, 44 anni, leader di Palermo del movimento di estrema destra. “Conosco sia Roberto Fiore, sia Giuliano Castellino, sia Luigi Aronica, scendiamo in piazza come semplici manifestanti”, ha affermato Ursino, difeso dall’avvocato Enrico Sanseverino. Ricordando la manifestazione di sabato 9 ottobre, Franceschi ha spiegato che aveva “il megafono in mano per invitare i manifestanti a non entrare alla Cgil”: “Ho usato il megafono per cercare di bloccare l’assalto al sindacato” ha detto al gip.